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Ventimiglia, sgombero dei migranti dalla pineta; alcuni ritornano sugli scogli

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Leonardo Cavallo
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Alla frontiera di Ponte San Ludovico, a Ventimiglia, è stata sgomberata la tendopoli di migranti e No borders nella pineta. Dopo un centinaio di giorni di occupazione, l'operazione delle Forze dell'ordine è iniziata prima dell'alba e continuata nella mattinata. Circa duecento agenti della Polizia e dei Carabinieri sono intervenuti con diverse camionette e si sono aperti la strada verso il mare, che era stata chiusa con delle barricate di cassonetti, sedie e tavoli. Migranti sgomberati a Ventimiglia: guarda il video L'operazione si è svolta senza episodi di violenza da entrambe le parti. Sono anche scattati i primi fermi, tra cui quello di un attivista colpito da un mandato di cattura nazionale. Del centinaio di persone nella pineta, circa la metà sono riuscite a ritornare sugli scogli per continuare la protesta. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, che spiega: "Devono spostarsi, dove andranno lo valuterà la questura. Ma questa situazione non poteva più andare avanti, capiamo le motivazione della loro protesta ma il campo era abusivo e ci vuole rispetto che è stata accogliente e ospitale". Gli attivisti hanno chiesto di mediare al vescovo di Ventimiglia, S.E. mons. Antonio Suetta, che era stato criticato per aver donato 2.000 euro ai No borders. "L'ho fatto per garantire ai migranti di mangiare", ha spiegato il presule.

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