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Regione Veneto, crocifisso nell'aula del Consiglio. Il Pd contrario: "È un luogo laico"

Giulio Bucchi
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Il crocifisso esposto nella sala del Consiglio regionale del Veneto non va giù al Pd. La proposta è di Sergio Barlato, consigliere di Fratelli d'Italia, e ha raccolto il consenso di Stefano Casali, eletto nella Lista Tosi e passato da poco al progetto lanciato dall'ex Ncd Gaetano Quagliariello, della Lega Nord e del presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti. "Stiamo cercando il crocifisso adatto, abbiamo chiesto alle Gallerie dell'Accademia e alla Basilica di San Marco e ad altri enti di verificare se hanno qualcosa disponibile nei loro depositi", spiega lo stesso Ciambetti al Gazzettino. Fuori dal coro solo gli esponenti del Partito democratico: "Io dissento - si espone Piero Ruzzante -. È una scelta sbagliata e illogica: l'aula consiliare è un luogo laico. Nessun simbolo, non solo il crocifisso, dovrebbe essere esposto perché deve essere l'aula di tutti. E poi - aggiunge Ruzzante - più che giocare con i simboli bisognerebbe chiedersi cosa rappresentano. Dietro al crocifisso ci sono messaggi come aiutare i carcerati o dare una mano agli stranieri: li condividono quelli che vogliono l'esposizione del simbolo della cristianità?". Polemico anche il compagno di partito Stefano Fracasso: "Io non ho nulla in contrario all'esposizione del crocifisso, ma mi infastidisce e mi insospettisce questo improvviso interesse della politica per la religione. Tra l'altro si sta scoprendo l'acqua calda: il simbolo del Veneto è San Marco. San Marco l'Evangelista".

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