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Pensionati, la città-Mecca in ItaliaPagati per fare quello che gli piace

Lucia Esposito
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Spesso li vedi con le braccia dietro la schiena intenti a fissare gli operai che lavorano in un cantiere, meglio se pubblico. Gli scavi in strada sono la loro passione. Stanno immobili per ore, sporgendosi per vedere meglio, da soli o a piccoli gruppi, che piova o che il sole picchi in testa, non fa differenza. Loro sono lì per osservare come lavorano gli altri e, quando possono, ad elargire consigli. In gergo bolognese si chiamano «umarell», che tradotto significa «ometto», perché sono buffi, questi anziani, a vederli così: fermi, impalati, sotto qualsiasi tempo. In realtà invece, sotto la maschera di pensionati perditempo si nascondono dei veri esperti: ex muratori, falegnami, posatori e comunque gente che ha lavorato con le mani per una vita. E non stanno «facendo niente» , ma stanno sorvegliando da esperti, una cosa preziosissima: il bene pubblico, quello che non interessa più quasi a nessuno. A capirne le reali potenzialità e a decidere di valorizzarli, caso unico nella storia degli umarell che si perde nella notte dei tempi, è stato il comune di Riccione che, nel 2015 ha stanziato 11mila euro proprio perché costoro continuino a sorvegliare i cantieri. E riportino, pure, fedelmente quanto vedono al Comune che, in questo modo, risparmia sul servizio di controllo. Con due garanzie di cui essere certi: la precisione (che sarebbe più appropriato definire puntigliosità) del servizio e l' affidabilità (assoluta) del controllo. Ogni umarell che si rispetti, infatti, è per sua natura assiduo e incorruttibile osservatore e, certo di poter fare meglio di qualsiasi capocantiere, non trascurerà di riferire nemmeno la più piccola nota di demerito. Ironie a parte, l' incarico che il Comune di Riccione ha affidato agli anziani della Cooperativa Sociale Unitaria Pensionati di Rimini è di tutto rispetto: si tratta di vigilare, infatti, sulla sabbia per i ripascimenti dell' arenile, su quella sabbia, cioè, che viene prelevata dagli scavi profondi dei cantieri in attività e che deve finire a rimpinguare la spiaggia della riviera, che soffre, com' è noto, del fenomeno dell' erosione. In sostanza, si tratta di controllare che i camion di sabbia in uscita dai cantieri dopo gli scavi non portino il prezioso materiale dove non dovrebbe finire. Come? Semplice: i nonni devono contare e segnare il numero di camion che entrano ed escono dalla zona lavori e riferire all' Amministrazione che poi, con verifiche incrociate, si accerterà che il prezioso materiale non vada sprecato. Gli umarell a Riccione, insomma hanno realizzato il loro sogno: sostituire in parte il servizio comunale di vigilanza sui cantieri che, non sempre, può coprire tutto il territorio. Certo Riccione non è l' unico Comune che utilizza gli anziani per i servizi utili, ma a confronto di un ummarell «stipendiato» qualsiasi attività di nonno- vigile finisce per impallidire. E anche sul web ultimamente, questa strana specie, fa successo: agli umarell sono dedicate una pagina Facebook, un blog e, persino, un libro che parla delle loro gesta «eroiche» di custodi del bene comune. Alessia Pedrielli

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