Il vigile in mutande licenziato a Sanremo: "Sono un capro espiatorio"
Il vigile "in mutande" non ci sta. "Non sono un assenteista. Penso di essere un capro espiatorio", dice in un'intervista al quotidiano La Stampa, "e non soltanto io. Ho timbrato in mutande, ma nei giorni festivi, dovendo stringere i tempi per la rimozione di veicoli in divieto di sosta. E, comunque, quando i locali erano chiusi al pubblico. Mi dispiace che le mie giustificazioni non siano state recepite". Lo dice Alberto Muraglia, 53 anni: si difende dalle accuse che hanno provocato, dopo le foto diffuse dalla Guardia di finanza, al licenziamento. È uno degli otto dipendenti comunali di Sanremo mandati a casa dall' Ufficio per i procedimenti disciplinari, senza attendere gli esiti penali dell' operazione «Stakanov».