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Il sindaco Pd toglie il crocifisso dal cimitero

Matteo Legnani
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Ecco l' ultima: abbiamo tolto la croce pure dal cimitero. È successo a Casalecchio sul Reno, in provincia di Bologna: sono stati fatti lavori per il nuovo camposanto e il Comune ha deciso di eliminare all' ingresso ogni simbolo religioso. Visitate i vostri defunti, ma guai a voi se recitate l' eterno riposo. E anche l' aspetto esterno dev'essere anonimo: che sia una mensa aziendale, uno spaccio di carni o il cimitero del paese, non fa nessuna differenza. A dir la verità molti cittadini, tutti i parroci e diversi consiglieri comunali sono insorti: «Ci dev'essere un errore». Invece no: nessun errore. Il sindaco del Pd ha ribadito: siamo laici e bisogna rispettare le minoranze. Hanno pure messo la mozione ai voti in Consiglio comunale: siete d' accordo ad abolire la croce dal cimitero? La maggioranza di sinistra s' è accodata a Peppone. Hanno vinto i sì. Le bare saranno tumulate nel freddo nulla. Non c' è spazio, fra le tombe, per quello che è stato definito «il più potente simbolo di speranza espresso dalla civiltà dell' Occidente». Un altro passo verso l' annullamento di tutto ciò che siamo e di tutto ciò in cui crediamo. Avevamo visto battaglie contro i crocefissi nelle scuole, nei tribunali, negli ospedali, e già ci sembrava una follia. Ma abolire il crocefisso dal cimitero supera anche la follia. È la negazione stessa di uno dei principi base della civiltà, e cioè il culto dei propri morti. Che ci volete fare? Così va l' Italia, che sta diventando sempre più Casalecchio. Abituatevi: dovremo morire senza religione, dovremo morire in modo asettico e disperato, senza nemmeno il conforto di quei segni che ci accompagnano nel dolore da sempre, generazione dopo generazione, sepoltura dopo sepoltura. I vecchi dicevano: ognuno ha la sua croce. È vero, ma almeno, per loro, la croce restava accanto anche al cimitero… Il sindaco di Casalecchio ha spiegato che la decisione è stata presa in nome del laicismo e per il rispetto delle minoranze. Sul rispetto delle minoranze, c' è poco da dire: è la solita tendenza ad essere più realisti del re. In fondo non esistono forse i cimiteri ebraici? O musulmani? Perfino zone buddiste nei cimiteri italiani? E a qualche rappresentante di un' altra religione può forse dar fastidio che i cimiteri dei cristiani portino il simbolo della nostra religione? Qualcuno s' è mai espresso al riguardo? Il vero problema è che siamo noi che ci vergogniamo dei nostri simboli. Copriamo le statue dell' antichità classica, vietiamo il presepe a scuola, aboliamo i canti di Natale perché "astro del ciel" diventa all' improvviso un pericolo per la convivenza interculturaleblablabla. Vi pare possibile? Vorremmo metterci una croce sopra. Ma ora ci vietano anche quello. Che poi viene da chiedersi: se la croce dà così fastidio alla laicità del Paese, perché fermarsi al cimitero? Bisognerebbe andare fino in fondo: bisognerebbe eliminarla anche dalle chiese che non si capisce perché continuano a ostentarla impunemente senza ritegno. E poi dai campanili. O dalle opere d' arte. Ma sì: mettiamo il burqa al Cupolone, inscatoliamo Santa Maria del Fiore. E poi eliminiamo la croce anche dagli stemmi delle città: possono accettare i milanesi o i torinesi di essere rappresentati da simile simbolo? E i londinesi? E i barcellonesi? E le bandiere nazionali? Come facciamo a tollerare ancora la croce sul vessillo della Danimarca o della Grecia, della Svezia o della Gran Bretagna? E la Croce Rossa, per dire? Com' è che si ostina a mantenere quel nome sconveniente? Immaginiamo che, nel frattempo, per essere coerente il sindaco di Casalecchio vieterà anche il passaggio del carro funebre per la città (metti che abbia una croce sulla fiancata), e l' affissione di manifesti mortuari (metti che abbiano una croce o, peggio, il volto di Gesù), per non dire dell' estrema unzione negli ospedali (bisogna rispettare gli infermieri atei e il personale paramedico islamico) o della benedizione della salma sul sagrato della chiesa (metti che passi un bambino buddista, potrebbe rimanere impressionato). Tanto al Peppone di Casalecchio che gliene importa? Dicono i saggi che solo i cretini non muoiono mai. Dunque, a prima vista, egli dovrebbe godere dell' immortalità. di Mario Giordano

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