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Torino, guerra alla Jihad:

oscurati siti fondamentalisti

Albina Perri
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La guerra al fondamentalismo islamico prosegue sul web. La Digos di Torino in collaborazione con la Polizia postale ha oscurato due siti web che contenevano riferimenti alla Jihad e altri scritti contro i paesi occidentali. Per gli investigatori i siti erano gestiti dal Senegal dall'ex Imam di Carmagnola, Abdul Qadir Fall Mamour, espulso dall'Italia cinque anni fa, e dalla moglie, Barbara Farina. Non è la prima operazione del genere portata a compimento dalla Polizia postale: già lo scorso ottobre erano stati oscurati quattro siti simili. L'importanza di questa parte della guerra la terrorismo l'ha spiegata Hani al Siba'i, direttore del centro studi Al-Maqrizi: "La nuova generazione di Al Qaeda in Occidente non ha uno sceicco o una guida spirituale da cui riceve informazioni. Il loro riferimento non è Bin Laden o Al Zawahri, ma sono le istruzioni per la Guerra santa fornite dai siti fondamentalisti, gli stessi che diffondono le foto dei massacri in Afghanistan, in Iraq e in Palestina. Questa generazione è superiore alle vecchie organizzazioni fondamentaliste proprio perché i suoi membri sono nati in Occidente, maneggiano prodotti chimici, parlano diverse lingue e sono in grado di usare i computer e internet”.

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