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La mafia canadese arriva in SiciliaUccisi due picciotti nordamericani

I carabinieri trovano due cadaveri carbonizzati poco fuori Palermo erano in Italia per creare un "ponte" criminale, due arresti

Lucia Esposito
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Due fratelli ritenuti vicini al mandamento mafioso di Bagheria sono stati arrestati dai carabinieri con l'accusa di aver ucciso i boss canadesi Ramon Fernandez Paz e Fernando Pimentel, i cui cadaveri carbonizzati sono stati ritrovati in un casolare di Casteldaccia, a una trentina di chilometri da Palermo. Gli arrestaai sono Pietro e Salvatore Scaduto, di 49 e 51 anni. Dei due uccisi, entrambi destinatari di ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione antimafia "Argo" eseguita  dagli stessi carabinieri di Palermo, non si avevano piu notizie dal 9 aprile scorso. Le vittime sono state attirate con un tranello in una zona isolata nelle campagne di Casteldaccia e qui abbattute con almeno una trentina di colpi di pistola. Al delitto, con i due fratelli Scaduto, secondo i carabinieri hanno partecipato altre persone che non sono state ancora individuate. Della scomaprsa di Fernandez Paz e di Pimentel, gli investigatori si erano resi conto nel corso dell'indagine "Argo", e i due Scaduto ne erano già fortemente sospettati.  La segnalazione - Il Ros aveva ricevuto una segnalazione dalle autorità canadesi circa la presenza in Sicilia di Juan Ramon Fernandez, personaggio di elevato spessore criminale, indicato come uno degli esponenti di maggior spicco della famiglia mafiosa Rizzuto a Toronto e stabilitosi a Bagheria nel giugno 2012 dopo la sua espulsione dal Canada dopo aver scontato una condanna a 10 anni per estorsione, traffico di stupefacenti e possesso di armi. Pimentel, anche lui affiliato alla criminalità organizzata di Toronto, era giunto in Sicilia alla fine di marzo per incontrare Fernandez Paz e concordare con lui attività illecite condotte in Canada.   Le indagini, condotte con la stretta collaborazione della Royal Canadian Mounted Police (RCMP), hanno documentato l'esistenza di un collegamento operativo tra Cosa nostra canadese e la sua cellula bagherese, costituita da una serie di affiliati già residenti in Canada e inseriti nella famiglia Rizzuto. In questo contesto, è scoppiata una faida interna ai clan canadesi, sfociata in numerosi omicidi. A questa lotta intestina viene ricondotto dai carabinieri il duplice omicidio di Fernandez Paz e Pimentel.    Gli intrecci - Fernandez Paz aveva preferito non schierarsi tra le due fazioni in lotta, costituite dalla vecchia guardia con al vertice il boss Vito Rizzuto, e da uno schieramento ribelle guidato da Raynald Desjardin, al quale il Fernandez era ritenuto molto vicino. Nel corso di un'intercettazione ambientale, Fernandez riferiva infatti di essere stato formalmente affiliato alla famiglia di Cosa Nostra canadese insieme al Desjardin nel corso di una cerimonia officiata da Vito Rizzuto. Il vecchio padrino aveva  contravvenuto alla regola che prevede l'affiliazione soltanto a esponenti di origine Italiana, ritenendo elementi molto validi tanto Fernandez, di origine spagnola, quanto Desjardin, della regione francofona canadese del Quebec.   La linea "attendista" di Fernandez Paz, però, non è stata pagante. Anche perchè, secondo i carabinieri, dalla Sicilia continuava a dirigere la "decina" della famiglia operante a Toronto. Dalle indagini risulta che l'ordine di eliminare Fernandez e il suo braccio destro Pimentel era partito dal Canada, per giungere, attraverso canali da accertare, fino ai fratelli Scaduto. I due arrestati hanno dei trascorsi tra le file di Cosa Nostra canadese e proprio per questo avevano accolto Fernandez a Bagheria al momento della sua espulsione dal Canada. 

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