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Volterra, negato lo sconto-famiglia alla coppia gay

Il fatto viene confermato dal Comune. Poi le scuse del direttore: "Tornate, sarete miei ospiti"

Francesca Canelli
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Una coppia gay con bambino può essere considerata una famiglia? Secondo un'impiegata del Museo Guarnacci di Volterra, assolutamente no. E quindi ha deciso di sua spontanea volontà, a quanto pare, di negare loro lo sconto per entrare al museo. Questo almeno è quanto ha riportato la coppia su Tripadvisor, e la notizia è stata ripresa da Repubblica. L'amministrazione comunale conferma il fatto, ma non si sbilancia: "E' ancora da chiarire". L'accaduto - Quanto risulta dal racconto è che l'addetta alla biglietteria, non appena i due hanno provato a protestare per avere lo sconto, avrebbe iniziato a urlare. "Entrando nel museo - racconta la coppia gay - abbiamo letto i prezzi e gli sconti. Abituati all'idea di famiglia che vige a Chicago, essendo due adulti con un bambino, abbiamo chiesto un 'biglietto famiglia'. Ma la donna che stava dietro al banco della biglietteria si è arrabbiata con noi e ci ha urlato in italiano che una famiglia è formata da un padre e una madre, non da due uomini. Dopo di che lei ha girato la testa e si è interrotta la comunicazione".  Le scuse - "L'accoglienza e l'ospitalità - ha affermato il sindaco Marco Buselli - sono da secoli tratti distintivi della nostra comunità. Il nostro regolamento non entra nel merito di questioni di genere, ma parla genericamente di bambini accompagnati da adulti, per cui non esiste la possibilità che qualcuno possa essere discriminato. Pertanto l'episodio, di cui peraltro non ci è pervenuta segnalazione ufficiale, qualora si sia verificato è esclusivamente da ricondurre ad un'interpretazione non richiesta da parte di un operatore". Fabrizio Burchianti, direttore del museo, si unisce alle scuse: "Se queste persone si sono sentite discriminate, le invito a venire a Volterra e a passare un po' di tempo con me visitando il museo. Ne sarei felice e sarebbe un modo di far vedere quanto Volterra è accogliente. Li ospito io e non pagherebbero il biglietto".

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