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Bardonecchia, la Farnesina convoca l'ambasciatore francese. Ma Parigi non si scusa: "Operazione lecita"

Andrea Tempestini
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Dopo l'irruzione di cinque gendarmi a Bardonecchia, la tensione tra Italia e Francia è alle stelle. La politica, in coro, punta il dito contro quella che appare una violazione della nostra sovranità, anche se una vecchia convenzione ratificata dai due Paesi sembra indicare che, in verità, il quadro potrebbe essere differente. La polemica, comunque, monta di ora in ora: durissime le parole di Matteo Salvini (che chiede la cacciata dei diplomatici francesi dal nostro Paese) e anche quelle di Giorgia Meloni, che parla di un'Italia disastrata. Leggi anche: Senaldi: le vere ragioni per cui dichiarare guerra alla Francia In questo contesto, il ministero degli Esteri italiano - si è appreso - ha convocato alla Farnesina l'ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, il quale dovrà fornire dei chiarimenti sull'accaduto. Da par suo, però, Parigi difende l'operato dei propri agenti, appellandosi a un accordo di 28 anni fa. "I doganieri francesi possono intervenire sul territorio italiano in base a un accordo sugli uffici di confine del 1990 in condizione di rispetto della legge e delle persone". Così il ministro francese dei Conti pubblici, Gerald Darmanin, secondo cui la brigata ferroviaria delle dogane francesi di Modane era di controllo sul Tgv Parigi-Milano. "Gli agenti hanno sospettato di un viaggiatore di nazionalità nigeriana e residente in Italia in merito a un eventuale detenzione corporea di stupefacenti. In applicazione dell'articolo 60bis del codice delle dogane - ha proseguito il ministro - gli agenti hanno chiesto alla persona il permesso di procedere a un test delle urine e la persona ha accettato per iscritto. Gli agenti hanno quindi atteso l'arrivo del treno per utilizzare i locali attinenti alla stazione di Bardonecchia messi a disposizione della dogana francese in applicazione degli accordi del 1990 degli uffici transfrontalieri. Locali che erano da qualche mese messi a disposizione di una associazione per i migranti e gli agenti hanno sollecitato la possibilità di accedere ai sanitari, permesso che gli è stato accordato", ha concluso Darmanin. Durissima la risposta della Farnesina, che di fatto smentisce quanto affermato dai francesi. Secondo il ministero, è "grave e del tutto al di fuori della cornice della collaborazione tra Stati frontalieri" quello che è successo a Bardonecchia. In un comunicato diffuso sabato sera la Farnesina ha messo in chiaro come i locali dove i fatti sono avvenuti non siano più accessibili ai francesi, perché utilizzati a scopi umanitari. Una questione di cui, secondo le autorità italiane, oltre frontiera erano perfettamente al corrente. "I fatti mettono a rischio la collaborazione tra i due Paesi", hanno aggiunto le autorità italiane.

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