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Vittorio Feltri: Fede e Minetti sepolti in galera per accuse che non reggono

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Matteo Legnani
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Ammetto di non intendermi di puttane e della loro poliedrica attività. Per cui il giudizio che mi accingo a esprimere prendetelo con le molle. Sono sconvolto all' idea che il povero Emilio Fede, mandato via da Rete 4 a calci nel culo per motivi mai declinati dall' azienda, sia stato condannato in Appello a 4 anni e 7 mesi di reclusione - in galera, ovviamente - per un generico e non provato favoreggiamento e induzione alla prostituzione. Per quel che so io, Fede dirigeva egregiamente il telegiornale di Rete 4 da molti anni, attenendosi alla linea politica berlusconiana. Ignoravo che questa sua occupazione telegiornalistica gli consentisse un dopolavoro intenso, cioè quello di procacciatore di mignotte destinate all' utilizzatore finale, ossia Silvio Berlusconi. Non ci credo. Non riesco a immaginare Emilio impegnato a reclutare signorine pronte ad offrirsi in pasto erotico al «proprio padrone». Anche io d' altronde ho avuti rapporti per alcuni anni con il Cavaliere, in veste di direttore responsabile de Il Giornale, e tuttavia mai mi è stato richiesto dall' editore di recapitargli a domicilio fanciulle disposte a calare le mutande al suo cospetto. Giuro, l' unica persona che ho portato a Villa San Martino è stato Alessandro Sallusti (che non suscita desideri erotici), nel 2009, mio condirettore in via Negri, sede del foglio che fu di Indro Montanelli. Mi pare impossibile che un collega, nella fattispecie Fede, abbia invece alternato il suo impegno davanti alle telecamere con quello di selezionare il didietro di ragazze in cerca di avventure retribuite ad Arcore. È lecito sospettare il peggio da chiunque, ma addirittura sostenere che il divo del teleschermo in questione fosse una sorta di magnaccia, mi sembra eccessivo e poco o nulla credibile. Nonostante questo, Emilio si è beccato una condanna a quasi 5 anni di carcere proprio perché considerato un fornitore abituale di zoccole destinate a Silvio. Leggi anche: Ruby-bis, condannati Fede e Minetti:  La difesa dell'ex consigliera "come Marco Cappato" Al quale, si sa, piace la gnocca eppure è altrettanto noto che costui non aveva bisogno di prosseneti per scopare a volontà. Per i citati motivi esito a ritenere colpevole Nicole Minetti di aver agevolato i coiti del Berlusca buttando sul suo letto un numero infinito di battone più o meno professionali. È improbabile che la consigliera regionale, per altro intelligente, si sia abbassata ad esercitare un simile mestiere. Può darsi non si sia opposta alle libere trombate del capo, però non penso le abbia agevolate in termini concreti. Non comprendo dove siano i reati che le hanno attribuito, tali da renderla meritevole di una condanna a 2 anni e 10 mesi, la quale, se confermata, al pari di Fede, dovrà scontare in carcere. A occhio e croce, mi sembra uno scandalo giudiziario. di Vittorio Feltri

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