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L'assessore leghista islamico che caccia i rom. "Questa è gente che...". Lezione a tutta la sinistra

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Maria Pezzi
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To', alla fine la Lega l' ha usata davvero la ruspa per sgomberare gli accampamenti abusivi dei nomadi. D' accordo, nel caso specifico ha utilizzato un carro attrezzi e non proprio il mezzo che il ministro degli Interni e leader di partito Matteo Salvini ha eretto a simbolo del movimento e del nuovo governo post Pd improntato - ce lo auguriamo - al rispetto delle regole. La sostanza però non cambia: la Lega e le forze dell' ordine hanno mostrato i muscoli e gli irregolari hanno sloggiato. Questi i fatti. A Molina, frazione di Malo - comune del Vicentino - molti cittadini nei giorni scorsi avevano segnalato al sindaco leghista Paola Lain la presenza di una ventina di roulotte e camper parcheggiati abusivamente in zona industriale. I mezzi, oltre a sostare in una zona vietata, ostacolavano l' accesso ad alcune aziende. La pratica è stata passata subito all' assessore alla Sicurezza, Moreno Marsetti, 29 anni, salviniano di ferro, mamma marocchina, musulmano ma non praticante, come ci tiene a far sapere. Il giovane amministratore, che è anche proprietario di un' officina ed abita proprio a Molina, dopo aver chiesto alla polizia di intervenire è salito a bordo di uno dei suoi carro attrezzi e ha raggiunto la carovana composta da nomadi italiani anche se alcuni camper avevano targa francese. FACCIA A FACCIA - Da una parte l' assessore, quattro carabinieri e due poliziotti. Dall' altra cinque capifamiglia spalleggiati da una ventina di parenti. «Gli abbiamo detto che o se ne andavano o gli rimuovevamo tutti i veicoli» racconta a Libero Marsetti. «Un po' di timore lo avevo: questa è gente che se ne frega della divisa, pensa di poter vivere al di sopra delle regole, ma alla fine, a parte qualche insulto, è filato tutto liscio. Se ne sono andati prima che caricassimo i mezzi, d' altronde lì non ci potevano stare. I nomadi, tutti senza fissa dimora, avevano i documenti in regola, ma nessuno di loro ha un lavoro, e dunque c' è da chiedersi come abbiano fatto a vivere finora». Per approfondire leggi anche: Stuprata dal branco di musulmani, ma nessuno le crede Già, come avranno fatto? I nomadi, che nei giorni precedenti avevano bivaccato in alcuni paesi limitrofi, hanno contravvenuto all' articolo 35 del regolamento comunale in base a cui «è vietata qualsiasi specie di campeggio e/o attendamento in aree pubbliche e private senza l' autorizzazione del sindaco. () Chi non ottemperi a quanto sopraindicato» continua il regolamento «soggiace alla sanzione amministrativa pecuniaria e a questa consegue, di diritto, l' allontanamento dal territorio comunale delle persone e dei veicoli comunque trasportati e utilizzati ad abitazione e/o la rimozione secondo l' articolo 159 del Codice della Strada». DIRITTI E DOVERI - L' assessore vicentino, la cui mamma come dicevamo è nata in Marocco, non può essere certo accusato di razzismo. Almeno di fronte all' evidenza le anime belle della sinistra se ne faranno una ragione. «Ho solo fatto rispettare le regole» sottolinea. «Bisogna sapersi imporre. I nomadi conoscono a memoria i trucchetti per non farsi allontanare dalle zone vietate, si fanno grandi perché hanno la fedina penale sporca, sono protetti dalla legge. Le forze dell' ordine avevano studiato bene la situazione e dunque lo sgombero è andato a buon fine». I villeggianti abusivi avevano riempito l' area di sedie di plastica e stendibiancheria. «Io» conclude Marsetto «mi metto a disposizione del territorio per intervenire in caso di necessità, ma confido che il governo renda più stringenti le norme per chi si accampa senza autorizzazione. Ci sono dei diritti, certo, ma tutti abbiamo anche gli stessi doveri, nomadi inclusi». Vuoi vedere che la solfa comincia a cambiare e che nessuno può più fare i propri porci comodi in barba alla legge?  di Alessandro Gonzato

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