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Sacchetti biodegradabili, il trucchetto che ti svuota il portafogli: i supermercati dove costano di più

Gino Coala
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La rivoluzione dei sacchetti biodegradabili al supermercato si sta rivelando una delle più grandi beffe contro i consumatori. E non a caso in tantissimi avevano protestato sin dall'inizio, da quando cioè era stato introdotto per legge l'obbligo di far pagare a parte i sacchetti. Secondo quanto riporta la Stampa, i costi reali dei sacchetti sono lievitati in pochi mesi, passando da pochi centesimi ad almeno 10 l'uno. Leggi anche: Spesa, così al supermercato spendiamo il 43% in più su frutta e verdura Le previsioni iniziali avevano annunciato una spesa aggiuntiva da 12 euro all'anno, secondo Gfk Eurisko, fino a 20 euro all'anno, secondo Codacons. La realtà oggi è ben diversa, alla luce delle diverse anomalie registrate in certe catene di supermercati. Quelle come Esselunga e Auchan applicano alla cassa un costo medio di 10 centesimi a bioshopper, la Coop circa 8 centesimi e Conad arriva a 15 centesimi. L'effetto più evidente è che la grande distribuzione ha trovato un nuovo canale di guadagno, soprattutto grazie alla legge sui sacchetti bio a pagamento scritta malissimo. In questo modo diverse catene sono riuscite a rincarare i costi, come Conad che fornisce sacchetti con le scritte, quindi evidentemente si sente giustificata a venderli a 15 centesimi l'uno: la spesa totale in un anno per un consumatore medio arriverebbe a circa 90 euro, quasi quanto l'odiata tassa del canone Rai.

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