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Massimo Bossetti minaccia il suicidio dopo la condanna, sedato in carcere. Poi, l'atroce richiesta

Davide Locano
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Dopo la conferma dell'ergastolo anche in Cassazione, Massimo Bossetti voleva farla finita. Suicidarsi. Togliersi la vita. Come rivela Oggi, a salvarlo è stata la moglie, Marita Comi. In carcere, dopo aver appreso della conferma dell'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, Bossetti ha avuto una crisi di pianto e sconforto, dunque è stato sorretto dai compagni e un'infermiere è stato addirittura costretto a sedarlo. Ma non è tutto. Bossetti, prima della pronuncia della Suprema Corte, aveva consegnato al suo avvocato, Claudio Salvagni, una lettera, affermando: "Sono le mie ultime volontà nel caso fosse confermata la condanna". Insomma, l'idea del suicidio continua a girargli pericolosamente in testa. Per questa ragione, il carpentiere di Mapello viene guardato a vista. Leggi anche: "Bossetti? Giustizia fa rima con immondizia": Feltri durissimo Sempre Oggi rivela che dopo essere stato sedato, considerate le sue disastrose condizioni, una volta che si è ripreso, è stata concessa a Bossetti in via del tutto eccezionale una telefonata di una decina di minuti alla moglie, che il giorno seguente è andata a trovarlo in carcere. E Marita sarebbe riuscita a calmarlo, almeno per ora. Tanto che Bossetti sembra anche guardare in un qualche modo al futuro, dato che ha chiesto il trasferimento in un penitenziario che gli conceda di lavorare, "per non impazzire e per aiutare la mia famiglia".

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