Desirée Mariottini, la pesantissima accusa del padre: "Venduta da due amiche ai suoi carnefici"
"Le carnefici di mia figlia sono due ragazze. Una straniera, l'altra italiana conosciute tempo fa a San Lorenzo. L'hanno venduta per la droga". A parlare è il padre di Desirée Mariottini. In una intervista al Tempo, Gianluca Zuncheddu lancia delle gravissime accuse contro le due amiche che "l'hanno attirata in trappola. Quando Desirée ha chiamato la nonna per dirle che non sarebbe tornata, era in compagnia di una di queste ragazze che ha pure detto Sì sì, sta con me. Era una di quelle che stavano a Roma con lei, le stesse che le hanno rubato il tablet per portarla da quelli con la scusa di farglielo recuperare". Leggi anche: "Desirée stuprata e uccisa? Ha avuto fortuna". La vergogna comunista Il padre di Desirée non conosce "né il nome né cognome, so solo che abitano a San Lorenzo". E non sa chi possa averle venduto la droga. Si parla di un certo Marco, o Mirco: "Conosco un Mirko (Di Leo, già ascoltato e non indagato ndr), ma solo di vista. So solo che stamattina ero all'obitorio e la polizia è venuta a prenderselo, ma non so perché. Lui si impegnava per capire chi fossero i responsabili di quanto accaduto a Desy. Mia figlia era una brava ragazza, non le mancava niente aveva tutto e di più. Stava sempre a casa, qua a Latina, era tranquilla". Poi ha "conosciuto una ragazza, si è fidata: è andata per bersi qualche birra, fumare una sigaretta, ma queste hanno visto che era una debole, che non era di Roma e le hanno teso un tranello. Le hanno dato la birra con la droga e l'hanno portata lì dentro. Per me è così". Desirée "si fidava di queste e non aveva capito che erano le sue carnefici. Quelle so' tossiche, se la sono venduta per la droga: Desy era convinta di andare con una amica a Roma per passare una giornata diversa. Non le mancava niente, bella, sempre vestita, truccata. Solo gli ultimi tempi si era messa i dred, i colori in testa i piercing, io ci baccagliavo pure per quello ma non era un problema. La seguivo, l'andavo a prendere ovunque, tornava sempre. Me l'hanno ammazzata".