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Alessandro Meluzzi: "Per Desirée c'è stato un silenzio assordante, al funerale c'era solo Giorgia Meloni"

Caterina Spinelli
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Alessandro Meluzzi infuriato sulle pagine del Tempo: "Solo Giorgia Meloni ha testimoniato la presenza della comunità nazionale ai funerali di Desirée Mariottini, mentre le più alte cariche dello Stato erano assenti, perché popolavano i funerali del nigeriano morto incidentalmente in una rissa, di cui è stato assolto il presunto provocatore italiano". Della povera Desirée, per lo psichiatra, nessuno pare essersi preoccupato più di tanto: "Le morte, ancorché stuprate, sono inevitabilmente vittime di seconda categoria. Devo dire che, anche con il governo gialloverde, l'assenza di autorità di governo non mi è piaciuta - prosegue -. Desirée ci ricorda che sono in circolazione per il Paese veri e propri mostri che dimostrano visivamente e praticamente quale tipo di spread di civiltà e di rispetto per la vita ci sia tra noi e l'Africa. Non è razzismo stabilirlo, ma basta confrontare ciò che accade in Nigeria o in Gambia con la nostra cultura illuminata da secoli di cristianesimo per capire quale immenso pericolo rappresentano i 700mila spostati senza lavoro e senza prospettive in circolazione per l'Italia, in balia della pedagogia delle mafie africane". Leggi anche: Alessandro Meluzzi e i consigli sull'immigrazione incontrollata "Gli assalti ad un passante di colore e alla figlia atleta di un esponente della mafia nigeriana avevano suscitato appelli e servizi scandalizzati di telegiornali per intere settimane. La povera Desirée è stata coperta da un assordante silenzio che rivela quanti pochi anticorpi culturali ci siano nei confronti di tante ragazze esposte ad una barbarie che soltanto un migrazionismo selvaggio poteva creare - conclude Meluzzi -. Ci saremmo attesi che nell'Angelus di domenica, nel quale di solito Papa Bergoglio richiama tutti al dovere imperativo di un'accoglienza senza limiti, citasse Desirée, massacrata nella sua diocesi. Pamela e Desirée non saranno certamente state due Maria Goretti ma sono martiri, in quanto testimoni di una barbarie che soltanto la responsabilità delle classi dirigenti può avere creato nella nostra meravigliosa penisola, gettata a ponte da Dio tra l'Europa e l'Africa".     

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