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Anna, 12 anni: da Napoli al Quirinale, Mattarella l'ha scelta come Alfiere della Repubblica

Giulio Bucchi
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«Quando incontrerò Mattarella gli dirò che abito nelle palazzine di Napoli est dove c'è il murales di Maradona e gli chiederò di aiutarmi a istruire i bambini poveri, perché senza istruzione si sceglie la strada della criminalità». Anna Balbi ha 12 anni, frequenta la seconda media alla Sarria-Monti, ma ha una proprietà di linguaggio pari a una studentessa universitaria. In casa Balbi, in uno degli alloggi popolari di Taverna del Ferro, il cosiddetto Bronx di San Giovanni a Teduccio, non è un giorno come gli altri. Venerdì scorso la piccola Anna è stata premiata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con l'attestato d'onore di «Alfiere della Repubblica», insieme ad altri 28 giovani che, come lei, si sono distinti per le loro azioni coraggiose e solidali. La cerimonia di consegna si svolgerà al Quirinale, mercoledì 13 marzo, alle 11. «Mi sono meravigliata - commenta Anna - perché sono una ragazza semplice e per me non c'è nulla di straordinario nell'aiutare gli altri». L'importante onorificenza è arrivata per Anna grazie al suo impegno civile che, a dispetto dei suoi 12 anni, la rende un esempio per la comunità. La carità e l'altruismo della bimba si manifestano nelle azioni quotidiane che compie a favore del prossimo. Come i bisognosi di cui si prende cura: «Insieme agli altri volontari della parrocchia Santa Maria del Soccorso, organizziamo la mensa per i poveri, sia quelli che vivono per strada e a cui portiamo i pasti; sia quelli che vengono in sede. Perché li aiuto? Sarebbe un atto di disumanità voltare loro le spalle». Una missione, quella di Anna, che è nata in lei sin da piccola: «Quando andavo in giro per le strade di Napoli vedevo i clochard e mi chiedevo “perché io ho un letto caldo dove dormire e loro no?”. Crescendo ho capito che era un dovere aiutare i meno abbienti». Studentessa modello (ha la media del 9), Anna predilige inglese e matematica, «ma amo molto anche il latino», racconta, passando per i classici della letteratura italiana come Parini e Machiavelli («di quest'ultimo apprezzo il linguaggio filosofico con cui affronta il tema politico»). Mentre riflette sul suo futuro: «Vorrei diventare una pediatra, perché quando vedo i bimbi migranti che arrivano da noi sui barconi penso che, come i loro coetanei italiani, hanno diritto ad essere curati». Altra passione di Anna è la cura per l'ambiente, per cui ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di Mattarella: «Col Wwf e Libera mi sono occupata della pulizia di tanti luoghi, come il lungomare di Vigliena, nel mio quartiere. Zone spesso mortificate dall'inciviltà dell'uomo, ma anche dall'abbandono delle istituzioni», tuona la 12enne. Ma a farle guadagnare il titolo di «Alfiere della Repubblica» è stato anche il suo impegno contro bullismo e cyberbullismo: «Grazie a vari corsi a scuola con esperti, ho messo in guardia i miei compagni dai rischi della rete, in particolare dalla violenza dei social che talvolta può sfociare in tragedia per noi minorenni». Tutti entusiasti in famiglia, da papà Gennaro, panettiere di 46 anni, a mamma Teresa, di 42, ai fratelli Renato e Pasquale, 25 e 23 anni, a nonna Rosa, 57 anni, «che vive con noi ed è la mia seconda mamma», dice Anna. «A mia figlia piace aiutare gli altri - commenta emozionata la madre - ma non immaginavamo arrivasse a tanto. Quando l'altro ieri è arrivata la telefonata del ministero dell'Istruzione mi ha chiesto “mamma, perché proprio a me?”». A dare la notizia è stata in realtà la dirigente scolastica del Sarria-Monti, Donatella Valentino: «Sono felicissima e orgogliosa perché questo premio è il frutto sia delle capacità di Anna, che è una bambina speciale, sia del nostro corpo docenti che ha saputo incoraggiare le sue inclinazioni con i tanti progetti che svolgiamo. A a maggior ragione è una soddisfazione che si parli della nostra scuola per uno studente modello, nonostante siamo in un territorio che vive un forte disagio economico e sociale». di Giuliana Covella

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