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Vaticano e pedofilia, prete napoletano assolto. L'accusatore: "Farò ricorso"

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Giulio Bucchi
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«Chiedo il ricorso per la sentenza emessa dal Tribunale ecclesiastico dell'Arcidiocesi di Milano»: lo dice Arturo Borrelli (NELLA FOTO), una delle due presunte vittime di abusi sessuali dai quali è stato assolto, da parte di questo stesso Tribunale, il prete napoletano don Silverio Mura. «Adesso - scrive Arturo, che parla della vicenda anche sul suo profilo Facebook - tutto il mondo avrà la prova che la giustizia ecclesiale non esiste, dopo che due vittime hanno denunciato. Va bene, lasciamo la giustizia ecclesiale e rivolgiamoci a quella penale e civile. La Chiesa di Papa Francesco ha fallito, anche sulla credibilità», conclude. Parole amare, miste di rabbia e delusione verso una Chiesa in cui una delle due presunte vittime dichiara di «credere ancora». Intanto arriva la precisazione del legale del sacerdote accusato: «In merito alla vicenda relativa all'assoluzione del parroco don Silverio Mura da parte del Tribunale ecclesiastico di Milano - si legge nel testo di una email inviata per posta certificata a diversi giornalisti (incluso chi scrive) - vi rappresento che il sottoscritto avvocato Stefano Bartone è avvocato patrocinante per Sig. Mura esclusivamente in sede civile e non ecclesiastica, dove è stato invece assistito dal prof. Avv. Nicola Bartone». «Il sottoscritto avvocato - si legge ancora nel testo - si è occupato esclusivamente di dare comunicazione dell'esito della sentenza su richiesta di don Silverio Mura, il quale gli ha anche fornito il dispositivo della sentenza, avendo interesse a dare comunicazione dell'avvenuta assoluzione dopo il suo calvario durato quasi dieci anni. Pertanto il sottoscritto non potrà inviare il testo integrale della sentenza che allo stato non è ancora disponibile», conclude Stefano Bartone. Un'assoluzione, quella del Tribunale ecclesiastico, che - va detto - fa riflettere e lascia tuttora spazio a tanti dubbi. Specie se si pensa al racconto-denuncia dettagliato della vittima: quello in cui si raccontava nei minimi particolari dei presunti abusi sessuali subiti in età adolescente dal suo ex insegnante di religione. Abusi subiti da un ragazzino di 13 anni, che oggi a più di 40 anni ha un'unica certezza: quella di avere una vita segnata dal dolore e dalla giustizia che continuerà a invocare in nome di tutti i bambini abusati da uomini di chiesa. di Giuliana Covella  

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