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Riforma del Copyright, il Web cambierà irreversibilmente, novità anche sui contenuti caricati dagli utenti

Ventura Cigno
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Dopo un negoziato durato mesi, il Parlamento europeo con 348 voti a favore ha approvato la riforma del Copyright, una direttiva che cambierà irreversibilmente il Web. La nuova misura, infatti, estende l'applicazione del diritto d'autore anche alla piattaforme online (quali Facebook, Google News e Youtube) e mira a fissare a livello europeo delle linee guida per lo sfruttamento economico delle opere dell'ingegno. Ciò consentirà ai titolari dei diritti (editori di notizie, artisti e musicisti) di negoziare accordi migliori sulla remunerazione che deriva dall'utilizzo delle loro opere presenti sulle piattaforme online. Questo verdetto è arrivato dopo un lungo compromesso. Il braccio di ferro, in particolare, ha riguardato due articoli più contestati della direttiva, l'11, ribattezzato "Tassa sui link", e il 13, "Bavaglio al web". Il primo riguarda i cosiddetti snippet: gli editori dovranno chiedere a big come Facebook o Google il pagamento per l'utilizzo di un loro testo, anche se si tratta solo di brevi frammenti o link di rimando. Inoltre, è previsto che saranno i giornalisti stessi a beneficiare della remunerazione che deriva da tale obbligo. L'articolo 13, invece, prevede l'obbligo per le piattaforme come Google di usare dei filtri per impedire la pubblicazione di contenuti in protetti e ne ribadisce la responsabilità. In soldoni significa che i giganti della Rete saranno direttamente responsabili delle copie e degli spezzoni pirata caricati dagli utenti. Se Google fino a questo momento si è "difesa" dicendo che la piattaforma si limita solo ad indicizzare, ora che la direttiva è stata approvata risponderà in toto anche sui contenuti.

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