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Cesare Battisti, la lista degli intellettuali e sindacalisti che l'hanno aiutato a nascondersi

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Gino Coala
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Durante i 37 anni di latitanza, Cesare Battisti ha goduto di una vasta rete di sostegno che gli hanno consentito di sfuggire alle autorità italiane e alle condanne per i quattro omicidi, oltre a vari reati gravi, commessi fino al 1979, quando faceva parte del gruppo terroristico Pac. Ai magistrati Battisti ha consegnato solo poco riferimenti, già più o meno noti, su personaggi e organizzazioni che lo hanno aiutato a nascondersi. Un elenco però che gli inquirenti non faranno fatica a riempire, tra politici, intellettuali e sindacalisti. Leggi anche: Battisti, parla il colonnello: "Vorrei vedere in faccia la sinistra al caviale ora che ha ammesso gli omicidi" L'aiuto per Battisti è arrivato sin dalla sua evasione nel 1981 dal carcere di Frosinone. Lui non cita mai nessuno, anzi come riporta il Corriere della sera, la prende alla larga: "Sono stato sostenuto da partiti, gruppi di intellettuali, soprattutto nel mondo editoriale, come sostegno ideologico e logistico, ma nessuno in Italia". Battisti dice chiaro e tondo di aver preso in giro tutti quei compagni fiancheggiatori, che in lui vedevano "un intellettuale, scrivevo libri, ero insoma una persona ideologicamente motivava... non più pericolosa", per questo "nessuno mi ha dato più la caccia". Ora però, oltre alla pessima figura, quel giro di intellettuali e sindacalisti è improvvisamente caduta nel mutismo, dopo anni a urlare contro la "persecuzione giudiziaria" contro Battisti.

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