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Casal Bruciato, famiglia rom assediata in casa: protesta dei residenti contro l'assegnazione

Davide Locano
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Ancora caos a Casal Bruciato a Roma, dove è in corso la protesta di alcuni cittadini contro una famiglia rom di 14 persone a cui è stata assegnata una cassa popolare in via Satta. A riferirlo il padre, 40enne bosniaco con 12 figli, barricato nell'appartamento al secondo piano della palazzina. "Non possiamo uscire e abbiamo paura", riferisce. Tra i manifestanti sono presenti anche alcuni rappresentanti di Casapound chiamati dai residenti, che hanno annunciato un sit in per domani alle 17. La famiglia ha preso possesso dell'abitazione questa mattina, scortata dalla polizia. E ancora, l'uomo ha aggiunto: "Abbiamo subito delle minacce. Ci sono queste persone qui sotto e non sappiamo come dobbiamo fare. Ci hanno detto che dobbiamo andare via e non possiamo stare qui. I bambini hanno paura", prosegue l'uomo. "Ci hanno detto: 'questa casa non è vostra', ma questa casa ce l'ha data il comune", ha sottolineato Admir. Dunque ha riferito di aver subito delle minacce, qualcuno ha promesso di tirargli una bomba. Leggi anche: Casal Bruciato, rom cacciati dai residenti Tra chi protesta, anche Fabrizio Montanini, coordinatore dei comitati di quartiere del IV Municipio. “Ci hanno contattato i residenti appena hanno visto arrivare i primi rom – spiega Montanini – e adesso stiamo riflettendo sul da farsi, pensiamo di ripetere le proteste vittoriose di via Facchinetti, dove abbiamo scongiurato l'arrivo di una famiglia rom”. All'epoca, infatti, gli assegnatari avevano rinunciato alla casa ed erano stati dirottati altrove. In quell'occasione si era mobilitata anche CasaPound, che oggi torna a sposare la causa dei residenti. Stiamo chiedendo l'autorizzazione per manifestare domani pomeriggio, l'idea è quella di organizzare un corteo per chiedere che le case popolari vengano assegnate prima agli italiani”, annuncia Giorgio Dossena, esponente locale di CasaPound. Ma in questo caso le istituzioni di Roma non sembrano volerla dar vinta ai manifestanti.

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