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Salone del libro, Chiamparino e Appendino: "Rescindere il contratto ad Altaforte". Pd e M5s contro Casapound

Giulio Bucchi
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La Città di Torino e la Regione Piemonte, soci fondatori del Salone del Libro, hanno chiesto alla associazione Torino, la città del libro', al Circolo dei lettori e al Comitato di indirizzo del Salone del libro che organizzano la manifestazione di rescindere il contratto con la casa editrice Altaforte, vicina a Casapound."Questo alla luce della situazione che si è venuta a creare - scrivono in un comunicato congiunto il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino del Pd e la sindaca di Torino Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle -, che rende impossibile lo svolgimento della prevista lezione agli studenti di Halina Birenbaum, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, e alla forti criticità e preoccupazioni espresse dagli espositori in relazione alla presenza e al posizionamento dello stand di AltaForte. È necessario tutelare il Salone del libro, la sua immagine, la sua impronta democratica e il sereno svolgimento di una manifestazione seguita da molte decine di migliaia di persone". "È una richiesta assurda - risponde Francesco Polacchi, editore di Altaforte -, abbiamo pagato lo stand e siamo giustamente al Salone del Libro. Se dovessero rescindere il contratto, faremo causa. E, ovviamente, la vinceremo". "Non so perché è stata fatta questa richiesta - afferma - Non siamo né razzisti né antisemiti e vogliamo confrontarci con gli altri".

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