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Processo per le nuove br

Condanne fino a 15 anni

Albina Perri
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Mentre i giudici leggevano la sentenza, i compagni in fondo all'aula cantavano:  "Contro la crisi dell'imperialismo guerra di classe per il comunismo". La prima Corte d'Assise di Milano è andata avanti e ha inflitto condanne fino a 15 anni di reclusione nel processo alle cosiddette "nuove Br" del partito comunista politico-militare. La corte, presieduta da Luigi Cerqua, è entrata giovedì in camera di consiglio, dopo aver ascoltato alcune dichiarazioni spontanee di tre dei 17 imputati, Salvatore Scivoli, Andrea Scantamburlo e Bruno Ghirardi, che hanno ribadito di non essere dei terroristi. Quattordici condannati, e tre assolti. I condannati dovranno dare 100mila euro al giuslavorista Pietro Ichino, obiettivo di un tentato attentato, e un milione alla presidenza del Consiglio, che si è costituita parte civile. Nel processo, relativo a reati legati alla ricostituzione delle Brigate rosse, dall'associazione sovversiva, alla banda armata e alla detenzione di armi, la pubblica accusa aveva chiesto pene per un totale di 192 anni di reclusione, con richieste di condanna da due a 22 anni di carcere per imputato. Queste le condanne emesse dai giudici della I corte di assise di Milano a carico dei presunti componenti del Partito comunista politico-militare, le cosiddette Nuove Br. A 15 anni sono stati condannati Davide Bortolato e Claudio Latino; a 13 anni e 10 mesi Vincenzo Sisi; a 11 anni e un mese è stato condannato Bruno Ghirardi; a 11 anni e 4 mesi Alfredo Davanzo; a 10 anni e 11 mesi Massimiliano Toschi; a 8 anni e 3 mesi Massimiliano Gaeta; a 7 anni di reclusione Salvatore Scivoli; a 3 anni e 8 mesi Andrea Scantamburlo; a 3 anni e 6 mesi Amarilli Caprio, l'unica donna imputata, Alfredo Mazzamauro, Federico Salotto e Davide Rotondi. A dieci giorni di arresto Giampietro Simonetto. Assolti, invece, Michele Magon, Alessandro Toschi e Andrea Tonello.

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