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Sea Watch 3, anche il pm Guariniello contro la Germania: "Gli italiani hanno scontato la pena , i tedeschi no"

Caterina Spinelli
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Raffaele Guariniello è il magistrato che sostenne l'accusa nel caso Thyssen-Krupp nel processo che ne seguì e ottenne sei condanne per omicidio colposo, inflitte ai massimi dirigenti dell'azienda. Oggi, terminata la sua esperienza in magistratura, è presidente della commissione sull'amianto istituita dal ministro dell'Ambiente. Il grave incidente, avvenuto il 6 dicembre 2007 nello stabilimento di Torino dove otto operai furono coinvolti in un'esplosione che causò la morte di sette di loro, è tornato alla ribalta dopo l'incontro tra Angela Merkel e Giuseppe Conte. Nell'occasione la cancelliera tedesca ha chiesto al presidente del Consiglio informazioni su Carola Rackete, la capitana tedesca della Sea Watch 3 ai domiciliari nel nostro Paese. Mentre Conte non si è lasciato intimorire e ha preso la palla al balzo per chiederle dell'esecuzione dei manager (anche loro tedeschi) dell'azienda nel torinese.  Leggi anche: Sea Watch, la Francia attacca Salvini. Ma il vicepremier: "basta insulti" "In entrambi i casi si pone il problema del rispetto dovuto alle decisioni della magistratura. In Italia e in Germania. E bene ha fatto il presidente del Consiglio a ricordarlo. È un accostamento acuto, si vede che Conte è un avvocato" ha riferito Guariniello al Fatto Quotidiano. "Il rispetto della magistratura deve esserci sia in Italia sia in Germania. Ma dopo un processo lungo e difficile, durato dieci anni, sono state eseguite le condanne solo per i quattro italiani, mentre per i due tedeschi, tra cui il massimo responsabile della fabbrica, la Germania non ci ha ancora dato risposta. Siamo nel 2019 e stiamo ancora aspettando". Per il magistrato i parenti hanno diritto a una risposta: "E che ci sia un problema di equità: perché i manager italiani devono scontare la pena, e i loro superiori tedeschi no? Nel 2013 Martin Schulz, all'epoca presidente del Parlamento europeo, venne in visita a una fabbrica e dichiarò che bisogna essere inflessibili su sicurezza sul lavoro e tutela dei lavoratori". E allora dov'è la coerenza tedesca?

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