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Velletri, la Giunta ha adottato "l'uso non sessista della lingua nell'Amministrazione pubblica"

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Caterina Spinelli
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A Velletri la Giunta ha adottato una deliberazione dal titolo eloquente: "Adozione Linee Guida per un uso non sessista della lingua nell'Amministrazione pubblica". Agli impiegati comunali viene chiesto, negli atti ufficiali, di fare equilibrismo sulla lingua italiana affinché vengano evitate tutte le discriminazioni ai danni delle donne. "Utilizzare quando possibile nomi collettivi o astratti e non il maschile. Es. invece che i diritti dell'uomo opportuno scrivere i diritti dell'umanità. I nomi dei soggetti giuridici o le citazioni non possono però essere cambiati. Es. Corte europea per i diritti dell'uomo non può essere trasformata in Corte Europea per i diritti dell'umanità" si legge nel documento riportato dal Tempo. E ancora: "Davanti ai nomi propri o ai cognomi omettere l'articolo (es. Giovanna e non la Giovanna)". Poi fondamentale: "Evitare il titolo Signorina: utilizzato come forma di identificazione della donna rispetto allo stato civile, in realtà realizza una discriminazione di genere".  Leggi anche: Laura Boldrini: odio puro contro Matteo Salvini Infine c'è un grande classico: "I nomi di professione e di ruoli istituzionali devono essere declinati al femminile se si riferiscono a donne (es. la Sindaca, la Consigliera comunale, la Dirigente, la Funzionaria, la Responsabile di posizione organizzativa, l'Architetta, la Geometra etc)". In sintesi, "il Comune di Velletri esorta tutti i Dirigenti e dipendenti comunali ad evitare l'uso delle parole uomo e uomini in senso universale ed evitare le parole: fraternità, fratellanza, paternità quando si riferiscono a donne e uomini".

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