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Matteo Salvini sui fondi russi: "Le parole di Conte mi interessano meno di zero. Il caso Russia? Un fantasy"

Caterina Spinelli
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"Le parole di Conte mi interessano meno di zero". Matteo Salvini non si fa intimorire dal premier e commenta così le parole pronunciate dal presidente del Consiglio in Senato durante l'informativa sul caso Russia-Lega. "Mi alzo ogni mattina per andare al Viminale per lavorare, io finché posso far le cose sto al governo, se dovessi accorgermi che sto al governo per non fare le cose...", ha aggiunto il leghista parlando a Radio anch'io. Per il ministro dell'Interno non ci sono dubbi: il caso Russia è un "fantasy di spionaggio" e "una storia dell'estate". Leggi anche: Russiagate, svolta dalla Procura: guai per Lega e Salvini? "Ci pagano per far lavorare le persone, per sistemare strade e autostrade, Conte al Senato ha detto quello che dico io da settimane. Non ho mai preso un rublo, vado all'estero per far politica non per far accordi commerciali. Incontrare ministri è il mio lavoro, per l'interesse nazionale italiano". E ancora: "Conte ha detto quello che già sapevo. So perfettamente perché sono andato in Russia, chi ho incontrato, che non ho mai visto né chiesto soldi. Poi sentirsi accusare in Aula di altro tradimento o di essere al servizio di Putin fa ridere. La mozione di sfiducia del Pd fa ridere. Io vado a rispondere su elementi concreti e reali. La presunta accusa parla di 3 milioni di tonnellate di gasolio che è più della quantità di quello che Eni importa in Italia. È chiaro che siamo su Scherzi a parte".

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