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Elder Lee, la testimonianza del receptionist dell'Hotel: "Aveva è prenotato anche per un'altra persona"

Caterina Spinelli
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Elder Finnegan Lee non avrebbe dovuto essere solo in quel soggiorno all'hotel Le Meridien Visconti. Il ragazzo aveva infatti prenotato una camera matrimoniale per sé (oltre a quella dell'amico Christian Gabriel Natale Hjorth). A raccontare la vicenda è il receptionist dell'hotel che il 24 luglio scorso, il giorno prima dell'omicidio del vicebrigadiere Mario Rega Cerciello era di servizio in reception dalle 15 fino alle 23.15. "Alle 15,30 ho eseguito il check-in di Elder Finnegan Lee. Ricordo che la prenotazione della camera prevedeva l'arrivo di due persone e, non vedendo la seconda, gli ho chiesto se dovevamo confermare la presenza dell'altro, col suo stesso cognome, inserito nella prenotazione. Elder mi riferiva che non sarebbe giunta l'altra persona e che quindi solo lui avrebbe soggiornato presso la nostra struttura. Ho scannerizzato come da procedura il suo documento, attivato un unico badge di accesso della camera 109 e segnalato sul sistema il mancato arrivo della seconda persona". Leggi anche: Elder Lee, la terrificante foto prima dell'omicidio: così si è fatto immortalare Ma non è finita qui: "Ieri (il 25 luglio), precisamente alle 10,30 di mattina, ho notato il signor Elder conversare all'interno della hall con altri due soggetti, di cui uno con la pelle nera. Non sono però in grado di poter dare una descrizione, né tanto meno riconoscerli. Ricordo che è stato solo un attimo e preciso che dopo quell'occasione non ho più incrociato Elder, né tantomeno le altre due persone. Tenuto conto che la camera 109 è una matrimoniale, non escludo che il signor Elder abbia fatto accedere, in maniera abusiva, una seconda persona, che rimaneva sconosciuta alla struttura ricettiva".

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