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A Napoli intervento salvavita per un bimbo etiope di 5 anni

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Giulio Bucchi
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Il piccolo Yesak Assefa, un bambino di 5 anni che vive ad Addis Abeba, è ritornato in Italia per essere sottoposto ad un intervento salvavita. La storia di questo piccolo etiope, dagli occhi grandi e pieni di vita, inizia all'età di un anno, quando viene in Italia per essere sottoposto ad un primo intervento cardiochirurgico. Il suo cuore presenta una gravissima malformazione con l'assenza completa della valvola tricuspide e la metà destra che non si era formata. Ritornato a casa, ha vissuto nella periferia della capitale etiope con la mamma, il papà e un fratellino. A distanza di quattro anni, Gaetano Palma, responsabile dell'Unità Operativa Semplice di Cardiochirurgia Pediatrica dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, coadiuvato dai cardiochirurghi pediatrici Raffaele Giordano, Sabato Cioffi e Sergio Palumbo, ha sottoposto il piccolo Yesak ad un nuovo intervento al cuore durato 5 ore, che ha permesso al sangue di arrivare direttamente e con più facilità ai polmoni per ossigenarsi. L'intervento ha coinvolto l'intera equipe della Cardiochirurgia Pediatrica del Policlinico Federico II, in particolare il team anestesiologico operatorio e in terapia intensiva, il personale infermieristico, gli specialisti ecocardiografisti Marco Mucerino e Veronica Russolillo e il medico in formazione Giuseppe Comentale. Ancora una volta, tra difficoltà soprattutto burocratiche, è riuscita l'impresa di realizzare un ponte umanitario che ha coinvolto la Direzione Generale della Federico II e la Regione Campania. «Sono orgogliosa che nell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II ad un'assistenza sanitaria di eccellenza si affianchi la capacità dei professionisti di superare le barriere e costruire reti solidali, in sinergia con la Regione Campania. Auguro al piccolo Yesak un futuro sereno e alla sua famiglia desidero rinnovare il nostro impegno, così da continuare a rappresentare per loro un saldo punto di riferimento», sottolinea Anna Iervolino, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera. Biruk, lo zio del piccolo Yesak, da oltre 12 anni sacerdote nella diocesi di Acerra, ha mantenuto i contatti con l'AOU Federico II ed ha organizzato il viaggio e i trasferimenti. Il giorno delle dimissioni, Biruk ha voluto ringraziare affettuosamente tutto il personale della Cardiochirurgia della Federico II di Napoli che, sotto la direzione di Emanuele Pilato e Gabriele Iannelli, ha accolto il bimbo e la madre con grande umanità e in questi giorni di degenza si è prodigato in cure amorevoli, per rendere al massimo confortevole il breve decorso post operatorio. Di Giuliana Covella

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