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Divorzio, i 10 segnali per capire se ti stanno per lasciare: sesso, litigi e insulti, quando la coppia scoppia

Giulio Bucchi
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Difficile trovare l' anima gemella, ammesso che esista. Se non si fa parte del clan dei superfortunati, il rischio di ripiegare su un partner con scarse affinità, perché convinti che senza un matrimonio non si va da nessuna parte, è alto. Tuttavia pure quando "ci si sposa per amore e poi si ama e basta", il pericolo di finire nel calderone delle coppie scoppiate è enorme. Come spiega Grazia Attili, professore ordinario di psicologia sociale alla Sapienza, nel suo libro Attaccamento e amore (Il Mulino edizioni), «perché un rapporto abbia le chance di funzionare sul lungo corso deve esserci un passaggio importante: capire se c' è l' intimità necessaria a superare la mera attrazione sessuale per vivere una relazione che passi anche attraverso il raziocinio». È facile piacersi e infatuarsi, più difficile scegliersi per sempre. Le aspettative che abbiamo sul partner vanno testate: amore è conoscenza progressiva dell' altro, piacere di stare insieme per perseguire un progetto comune, avere gli stessi interessi, accettare il cambiamento come stimolo alla costruzione di un sano rapporto a due. Pensare di trasformare l' altro dopo il matrimonio è un esercizio inutile. Credere alla romantica visione che i poli opposti si attraggano è un' illusione. «I rapporti che funzionano nel tempo sono proprio quelli tra persone che si somigliano, che condividono molto, cultura, interessi, obiettivi», sostiene la Attili. E sposarsi per paura di rimanere soli è la premessa di un divorzio sicuro. I numeri - I matrimoni finiti tra il 1991 e il 2018 sono più che qudruplicati, raccontano gli ultimi dati Istat, passando da 376mila a oltre un milione 672mila. Curiosamente a rompersi sono soprattutto le unioni tra coniugi di età matura fra i 55 e i 64 anni, segno che non solo l' aspettativa di vita si è alzata, ma anche che a differenza del passato non ci si accontenta più. E si insegue la felicità sempre. Allora perché aspettare quando i sintomi sono chiari già molto prima. Ci sono dei segnali inequivocabili, afferma la dottoressa Miolì Chiung, direttrice dello Studio di Psicologia Salem, per scoprire se una coppia è in crisi. Proviamo ad analizzarli. Il primo campanello è la critica continua (non volta al miglioramento) nei confronti del partner, il quale viene incolpato per qualunque problema (esempio: è tua la responsabilità se la casa è in disordine). Altro segnale è il disprezzo, il denigrare l' altro attraverso battute ciniche e dispregiative con un atteggiamento passivo-aggressivo. Questo clima pone l' altro in una posizione di difesa (risposta: non è vero che io metto in disordine sei tu che non pulisci abbastanza). Altra reazione, piuttosto maschile, è la chiusura totale. Questa forma di ostruzionismo silenzioso da una parte indica che non si ha più interesse a discutere per trovare una soluzione, dall' altra mostra una stanchezza del rapporto, dopo un lungo periodo di incomprensioni e litigi. E mentre l' uno-a alza il muro nell' altro-a monta la rabbia. Una rabbia che inesorabilmente va a sfociare in uno scontro dai toni particolarmente accesi. Il turpiloquio - Se poi il diverbio, per usare un eufemismo, sprofonda nel turpiloquio, inutile raccontarsi la favola che dopo il litigo è più bello fare pace. Questo concetto vale fino a 20 anni, quando si è immaturi e il battibecco si utilizza come gioco per conoscersi. Le aggressioni volgari (sempre e solo a parole: vietato alzare le mani) sugli adulti hanno delle conseguenze deleterie. Certe cicatrici restano. E addio, amorevoli discussioni empatiche, che conducono alla riflessione per trovare un punto di incontro. Per non parlare di porte e sportelli dei mobili di casa sbattuti violentemente a celare una sofferenza interiore. Non fa bene neanche la "memoria cattiva", quel rivangare gli episodi più sgradevoli del passato. Sono tutte tappe negative per la sopravvivenza di un matrimonio, come pure il desiderio di trascorrere più tempo fuori, di voler passare le serate con gli amici invece di correre dal partner. Quando l' aria in casa si fa irrespirabile, colma di rancori e sterili polemiche o, peggio, non c' è più dialogo, la coppia è bella che scoppiata. Serenità e piacere - La conseguenza è inevitabile: si va a cercare altrove tutto ciò che manca (serenità, piacere...). Degno di nota è anche il linguggio del corpo, se mancano gli abbracci, le carezze i baci affettuosi, di che parliamo: l' amore è già finito. Se durante l' ennesima discussione si continua a stare con le braccia conserte, lo sguardo crucciato è chiaro che non si sta lavorando per ricaccendere la luce in fondo al tunnel. È chiaro: il compromesso lo si sta evitando come la peste. Non c' è più nulla da salvare, soprattutto se manca pure il desiderio sessuale. E la tentazione del tradimento è dietro l' angolo. In un mondo frenetico, anche i ruoli di coppia sono messi alla prova e subisocno cambiamenti inevitabili, John Gray, l' autore di Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere ricorda un concetto semplice ma essenziale: «Abbiamo bisogno prima di tutto di essere felici e appagati nella vita. Non è realistico pensare di dipendere dalle nostre relazioni intime come unica fonte di gratificazione». Chiudo con una frase a me particolarmente cara: «Quando siete felici, fateci caso». di Daniela Mastromattei

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