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Luca Sacchi, Valerio Del Grosso e le frasi sconclusionate dell'assassino: "Parlo bene l'italiano, so cucinare"

Caterina Spinelli
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Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, entrambi accusati dell'omicidio di Luca Sacchi, durante l'interrogatorio si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Ma mentre gli investigatori gli facevano diverse domande, il 21enne accusato di aver premuto il grilletto contro il giovane rispondeva: "Siamo andati lì perché volevamo rapinare lo zainetto - ha risposto Del Grosso come un automa -. Poi quel ragazzo ha reagito e io ho estratto la pistola e ho sparato e l'ho visto cadere a terra". Il killer riferisce di non sapere dove ha buttato l'arma e chi gliel'ha data: "Non lo so dove ho preso la pistola. Non mi ricordo che fine ha fatto".  Leggi anche: Luca Sacchi, il killer: "Non volevo ucciderlo, ma solo spaventarlo" Poi parla anche di sé: "Parlo un italiano corretto - spiega Valerio - mentre i miei amici di borgata parlano in romanesco. So cucinare bene, mi occupo di piatti molecolari. Ho sbagliato. Ho fatto una cavolata". E ancora: "Ho lavorato in alcuni ristoranti, so fare bei piatti. Sono forte a cucinare". "Ora mi portate in carcere?" chiede quasi pentito il ragazzo. 

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