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Massimo Bossetti scrive a Libero: "Così i pm mi impediscono pure di difendermi"

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Maria Pezzi
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Pubblichiamo una lettera di Massimo Bossetti a Vittorio Feltri Ill.mo Dott. Feltri buongiorno, Le chiedo gentilmente di non tralasciar nulla di quanto continuo a dover subire dalla giustizia italiana. Com' è possibile che venga trasmessa alla mia difesa l' autorizzazione da parte della Corte, successiva all' istanza depositata dall' avvocato Salvagni qualche giorno fa, di poter accedere ai reperti, ad indagare sui reperti di DNA ancora disponibili, e ad esaminarli con i miei consulenti; conservandoli per i futuri esami. E dopo 48 ore la procura di Bergamo mi nega di fare ulteriori accertamenti e le dovute indagini sui reperti consentiti, non solo nel fare una "ricognizione" senza poterci mettere mano. Scandaloso tutto questo!! Io mi chiedo, come posso difendermi nel provare la mia estraneità, se non mi permettono di difendermi a dovere indagando sui reperti nell' accertare l' assoluta granitica certezza, che quel DNA non mi appartiene. Per favore Dott. Feltri, mi aiuti nel gridare facendosi sentire quanto d' inumano continuo a dover subire, e per quanto tutti noi cittadini "Purtroppo" restiamo nelle loro mani. I miei figli soffrono e hanno bisogno del loro padre. Certo in una sua collaborazione, la ringrazio come sempre di cuore a tutto. Mi permetta di salutare caramente la sua giornalista Azzurra Barbuto che mi ha dedicato la risposta in una mia lettera pubblicata sul suo quotidiano con un bellissimo suo pensiero: «NON PERDERE LA SPERANZA, NOI SIAMO CON TE». È confortante questa vostra bella frase nonostante quello che si vive all' interno di quattro mura. A tutta la redazione un forte abbraccio, vi voglio bene. Grazie a lei Dott. Feltri e a tutta la sua direzione di Libero. I miei cordiali saluti.  di Massimo Bossetti

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