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Cancellieri, Ligresti: "Parlai con Berlusconi per farla restare prefetto a Parma"

Salvatore Ligresti

Dopo aver blindato la poltrona, altre indiscrezioni sul ministro. L'immobiliarista: "Voleva restare prefetto a Parma, io parlai con Silvio"

Ignazio Stagno
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Anna Maria Cancellieri resta al suo posto. Respinta la mozione di sfiducia presentata dal Movimento Cinque Stelle, ecco che arriva un'altra patata bollente in via Arenula. Dalla procura di Milano arriva il verbale di quanto ha dichiarato Salvatore Ligresti al pm Luigi Orsi. "Mi feci latore - afferma - del desiderio dell'allora prefetto Cancellieri che era in scadenza a Parma e preferiva rimanere in quella sede anziché cambiare destinazione. L'attuale ministro Cancellieri è persona che conosco da moltissimi anni e ciò spiega che mi si sia rivolta e che io abbia trasmesso la sua esigenza al presidente Berlusconi. In quel caso la segnalazione ebbe successo perché la Cancellieri restò a Parma". "Accanimento senza limiti" -  Ecosì arriva, pronta, la replica della Cancellieri: "Qui c'è un accanimento che non ha limite, c'è un disegno che non comprendo". È quanto si limita a dire a caldo il Guardasigilli smentendo come "falsa e destituita da ogni fondamento" la ricostruzione che emerge dai verbali di Ligresti. Ma non finisce qui. Nei verbali Ligresti parla anche di Giancarlo Giannini. In un interrogatorio del 15 dicembre 2012 il pm di Milano, Luigi Orsi, chiese conto a Salvatore Ligresti del fatto che lui si fosse "adoperato nel corso del 2011 per favorire la nomina" di Giancarlo Giannini, ex presidente dell'Isvap, all'Antitrust, quando fosse scaduto il suo mandato all'organismo di vigilanza sulle assicurazioni. "In realtà ho avuto più volte modo di parlare con il presidente Berlusconi di questo tema - ha spiegato l'ingegnere di Paternò - effettivamente in alcune occasioni ho segnalato al presidente il mio personale auspicio che si trovasse una 'sistemazione' per Giannini. Non posso essere preciso sulle date - ha aggiunto - nelle quali ho parlato di ciò con Berlusconi, anche perché avevo ed ho una particolare consuetudine con lui. Siamo amici di vecchia data, veniamo dalla gavetta e gli incontri sono tanto frequenti quanto informali. Con il presidente Berlusconi si parla di tutto". In ogni caso, ha spiegato Ligresti, "ricordo chiaramente di avergli rappresentato in più di un'occasione questo tema".  

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