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Rai, "violato il pluralismo": multa di 1,5 milioni dell'AgCom. Pd e Iv chiedono la testa di Fabrizio Salini

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Che l'amministratore delegato della Rai, quel Fabrizio Salini nominato nel 2018 dal governo M5s-Lega, sia inviso al centrosinistra non è una novità. Adesso che l'AgCom ha comminato una multa di 1.5 milioni di euro nei confronti della Rai per "mancato rispetto indipendenza, imparzialità e pluralismo" la lotta si fa più serrata. Immediatamente il vice capogruppo della Camera Pd, Michele Bordo, ha alzato i toni: "Salini valuti la sua permanenza al vertice dell'azienda", ha affermato. Alza la posta il renziano Michele Anzaldi, segretario della commissione parlamentare di vigilanza dei servizi radiotelevisivi: "Stiamo approvando una risoluzione per far sì che le multe per queste violazioni siano pagare dai responsabili", e il riferimento è allo stesso Salini.  Per approfondire leggi anche: AgCom, tv buonista per legge: il decalogo per difendere gli immigrati, conduttori a rischio multa L'AgCom ha invitato la Rai a cessare i comportamenti contestati in ordine alla programmazione dei tre canali principali e alla vendita degli spazi pubblicitari. Inoltre, precisa l'AgCom: "Nella vigilanza della missione di servizio pubblico non sono le singole fattispecie, su cui la società ha spesso messo in atto azioni ripristinatorie o correttive, a rilevare, ma l'effetto che tali condotte hanno generato e potrebbero generare sui valori della collettività e i diritti dei cittadini, nonché sul valore di utilità pubblica e sociale del canone del servizio della concessionaria".

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