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Carola Rackete scagionata, Matteo Salvini incredulo: "Giustificato lo speronamento, un precedente pericoloso"

Gabriele Galluccio
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Matteo Salvini è incredulo per le motivazioni della Cassazione che scagionano Carola Rackete. Quest'ultima non andava arrestata per il seguente motivo: "Non ha commesso reato perché al comando della nave c'era un maresciallo della Finanza e non un comandante". Una roba surreale che può accadere solo in Italia e che scatena la rabbia del leader della Lega: "Quindi la Cassazione giustifica lo speronamento, voglio leggere le motivazioni. Quelli rischiavano di essere schiacciati come vermi, incredibile". Per approfondire leggi anche: Carola, è tempo di una nuova missione Piccolo ripasso: lo scorso 29 giugno la Sea Watch 3 con a bordo 40 migranti aveva avuto una collisione con una motovedetta della guardia di Finanza; la capitana Carola Rackete era finita in manette ma il gip di Agrigento aveva deciso di non convalidare l'arresto. "Se è vero quello che leggo - commenta ancora Salvini - ovvero che si può speronare una nave della Finanza con a bordo cinque militari, è un principio pericolosissimo per l'Italia e gli italiani. Un conto è soccorrere dei naufraghi in mare, un conto è giustificare un atto di guerra. Se in Germania speronassi una nave militare tedesca, penso che giustamente finirei in galera". Invece in Italia la Rackete non meritava di finire in manette: "Mi leggerò la sentenza, potrebbe essere un precedente pericoloso perché da domani chiunque si sentirebbe titolato a fare quello che non va fatto".

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