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Coronavirus, Girolamo Sirchia: "Qui non comanda nessuno", perché il governo brancola nel buio

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Alla gestione dell'emergenza coronavirus non fanno certamente bene le polemiche tra il governo e le Regioni sulle disposizioni da adottare. Nonostante la polemica tra il premier Giuseppe Conte e la regione Lombardia sia (parzialmente) rientrata, lo scarso coordinamento tra le varie Regioni italiane desta preoccupazione. Viene criticata non solo l'eterogeneità delle misure regionali, ma anche l'approccio del governo, che ha destinato soltanto 20 milioni di euro per fronteggiare la crisi sanitaria. Come uscirne? Girolamo Sirchia, ex Ministro della Sanità, ha le idee abbastanza chiare. Per approfondire leggi anche: Coronavirus, il tampone usato in Italia rileva gli asintomatici: così il governo ha scatenato il panico? Medico e Ministro della Sanità nel secondo governo Berlusconi, nel 2003 Sirchia si trovò alle prese con l'emergenza sanitaria della Sars. Se oggi il governo procede con incertezza è perché "va cambiata l' organizzazione che si basa su un'articolazione di uno Stato centrale che deve suggerire alle Regioni cosa fare in virtù di una costituzione molto debole", afferma Sirchia ad Italia Oggi. Poi aggiunge: "I livelli di potere sono talmente articolati e diffusi che non comanda nessuno" e si chiede "come mai non ci sia un portavoce unico dello Stato sul caso, che sia autorevole, carismatico e credibile". Interrogativo legittimo, a cui vale la pena rispondere.

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