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A Napoli piatti d'autore in un palazzo ottocentesco nel cuore del Vomero

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Giulio Bucchi
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Alla Cantina La Barbera di Napoli un nuovo corso con gli chef Margotti e Ferrucci: nel ristorante grillhouse anche piatti d'autore con tagli meno nobili e cene in cantina col sommelier. Per il locale partenopeo nato nel 1999 all'interno dell'omonimo palazzo ottocentesco del Vomero in via Morghen 36/A, il nuovo decennio si è aperto con un importante cambio di passo. La struttura dei due amici Antonio Pizzo e Alfonso Maria Avitabile con l'arrivo ai comandi delle cucine dei due chef Igor Margotti e Fabiana Ferrucci ha trovato la sua maturità grazie a presentazioni più curate e ad una quasi totale riorganizzazione della proposta. Sebbene il punto di forza assoluto continui ad essere la carne alla brace con i tanti tagli pregiati disponibili, nei piatti degli chef si dà spazio anche a tagli di carne meno nobili, ma non per questo meno gustosi, con cui vengono realizzati la Tartare di diaframma di manzo con crackers di capperi, polvere di pomodoro e maionese di limone e il Quinto quarto, cialdina di pane all'origano, cremoso al pecorino. Restano in carta alcuni classici come gli Involtini siciliani e gli Ziti alla genovese. Altri elementi di appeal del menu la pregiata selezione di formaggi, provenienti dalla “collezione” del maestro affinatore Elio Testa e la carta dei vini, realizzata dal sommelier e degustatore Ais Steffen Wagner, che conta circa 200 referenze solo nazionali. Lo stesso Wagner firma le serate di degustazione che vengono effettuate in compagnia dei produttori di vino nella suggestiva cantina del locale intorno a un tavolo appoggiato sulle botti. Il primo appuntamento sarà mercoledì 4 marzo con i vignalioli dell'azienda irpina Sertura. Nata nel 1999 per volontà del compianto Alberto Turco (scomparso prematuramente nel 2018) la Cantina La Barbera vede nel 2012 affiancare a Turco i suoi due amici, l'ingegnere Antonio Pizzo e l'avvocato Alfonso Maria Avitabile. Si apre così un nuovo capitolo della storia del locale, dove alle due sale superiori si aggiungono la cantina al piano inferiore, che ha come fiore all'occhiello un tavolo di degustazione appoggiato sulle botti, numerose sale comunicanti e lo spazio esterno circondato da un giardino pensile, molto apprezzato nelle belle giornate primaverili ed estive. Di Giuliana Covella

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