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Tragedia nel carcere torinese:agente uccide un collegapoi si toglie la vita

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Il poliziotto uccide un ispettore: alla base del gesto forse un diverbio per un provvedimento disciplinare

Lucia Esposito
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Tragedia nel carcere torinese "Lorusso e Cotugno" delle Vallette di Torino. Un assistente di polizia penitenziaria ha sparato e ucciso un collega nei locali del bar interno alla casa circondariale, poi ha rivolto l'arma verso di sè e si è ucciso. Sul posto i carabinieri. Ignote al momento le ragioni del gesto. "Una notizia agghiacciante": così Donato Capece, segretario generale del Sappe, Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, commenta la tragedia avvenuta poco fa nel carcere torinese delle Vallette dove un assistente di polizia penitenziaria ha sparato a un ispettore, uccidendolo, e poi ha rivolto l'arma contro di sè, e ora è in fin di vita. "Non si conoscono ancora le ragioni del gesto - prosegue Capece - ma è una tragedia che colpisce tutta la Polizia Penitenziaria di Torino, che tra l'altro è quotidianamente provata da difficili, pericolose e stressanti condizioni di lavoro per gli agenti".  L'uomo si chiamava Giuseppe Capitano e aveva 47 anni.   Il poliziotto ucciso era Gianpaolo Melis ed era un ispettore di 53   anni. Alla base del gesto ci sarebbe un diverbio per un provvedimento disciplinare, 

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