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Bollette, la fregatura: per coprire l'Imu non scenderanno

Il Tesoro ha prelevato 300 milioni dalla Cassa dell'Authority, obbligandolo a non alzare le tariffe. Soluzione: quando potranno scendere, non lo faranno

Giulio Bucchi
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Le bollette della luce non scenderanno, nemmeno quando la congiuntura energetica lo permetterà. A "blindare" la fregatura per gli italiani è l'Authority per l'ernergia, alle prese con la coperta cortissima fornitale dal Tesoro. Il caso esplode a fine agosto, quando il governo "preleva" 300 milioni di euro dalla Cassa Conguaglio del settore tecnico per coprire l'annullamento della prima rata dell'Imu. L'obbligo, per l'Authority, era però quello di assicurare "l'assenza di incrementi tariffari". Vale a dire: non alzare le bollette elettriche. Di fatto, però, la Cassa conguaglio è alimentata soltanto dalle tariffe, e togliendo 300 milioni cercare di restare in equlibrio obbligherebbe ad aumentare le stesse tariffe per una cifra analoga. Paga il cittadino - Un pasticcio politico risolto all'italiana: con fantasia e malizia. L'Authority verserà i 300 milioni di euro al governo ma "ipotecherà", come sottolinea Stefano Agnoli sul Corriere della Sera, fin da inizio 2014 le eventuali future diminuzioni di bolletta. Se le tariffe non cresceranno, dunque, è pur vero che non diminuiranno quando questo sarà possibile. Per gli utenti si tratta di un mancato risparmio ipotizzabile tra lo 0,6 e l'1% delle bollette. Naturalmente, quei 300 milioni di euro potevano essere sottratti anche agli altri "oneri generali di sistema" gestiti dalla Cassa conguaglio: incentivi per le energie rinnovabili, ricerca, smantellamento delle vecchie centrali nucleari, tariffe speciali per imprese e aziende. Per una volta, si poteva scegliere di non gravare sulle spalle dei privati cittadini. Impossibile, è la replica dell'Authority: l'unico modo per smuovere quei 300 milioni senza dover passare per una legge del Parlamento era appunto agire sulle bollette. La spending review delle tariffe può aspettare.

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