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Pressioni su un giudice

per assolvere Mastella

Michelangelo Bonessa
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 L'accusa é pesante, e di fronte al sospetto che contienenon poteva che determinare l'avvio immediato di un'inchiesta che è stata giàtrasmessa - per competenza - alla Procura di Roma. Un magistrato in serviziopresso l'Ufficio Gip di Napoli sostiene di essere stato contattato da unacollega che gli avrebbe chiesto di prosciogliere Clemente Mastella. È unadenuncia choc, quella che porta la firma di Sergio Marotta. L'esposto finito inProcura e al Consiglio superiore della magistratura ricostruisce i fatti,partendo dall'incontro avuto con una collega del Tribunale che gli avrebbeesplicitamente chiesto di usare un occhio di riguardo per l'ex ministro dellaGiustizia, imputato nel processo sull'Udeur campana, che vede coinvolta anchela moglie Sandra Lonardo. Il messaggio: usare un atteggiamento morbido, se nonaddirittura di favore, per l'imputato Mastella, in cambio di favori alConsiglio superiore della magistratura. Un caso tutto interno al Palazzo diGiustizia, che emerge solo poche ore dopo la pubblicazione della notizia di unattentato incendiario diretto contro l'auto di un altro gip di Napoli. Ma cosaracconta l'esposto di Marotta? E che cosa ha spinto un giudice a denunciare unasua collega? Al centro del caso finiscono due telefonate, seguite poi da unincontro. Ricostruiamo il tutto. L'incontro tra Marotta e la collega avviene ildue luglio nella cosiddetta «piazza coperta» del nuovo Tribunale, al Centrodirezionale. A Marotta la collega avrebbe chiesto di «ammorbidire» la posizioneprocessuale dell'ex Guardasigilli (oggi europarlamentare) Clemente Mastella -che va ovviamente ritenuto estraneo e inconsapevole della singolare richiestadi soccorso da parte di una toga del distretto). Stupito per la richiesta, Marotta torna nel suoufficio al 15esimo piano della Torre b. Prende carta e penna e scrive al capodell'Ufficio Bruno D'Urso e al presidente del Tribunale Carlo Alemi, esponendol'accaduto. «Lo scorso primo luglio - si legge nelle missive - sono statocontattato telefonicamente dalla collega (“omissis”), che mi ha chiesto unincontro. L'appuntamento fissato era per il 2 luglio, alle 8,25 in Piazza coperta. Miha detto esplicitamente, senza preamboli: «So che sei il gup di Mastella, tichiedo di proscioglierlo, di archiviare almeno la sua posizione. Potrebbetornarti utile per la carriera, magari dinanzi al Csm». Accuse gravissime.Parole che attendono ora il vaglio degli inquirenti. Tanto che, dopo aver lettol'esposto, il pm Francesco Curcio (magistrato dell'inchiesta Udeur) trasmettela denuncia alla Procura di Roma, titolare delle indagini sui magistrati deldistretto di Napoli, per gli inevitabili accertamenti. Un nuovo probabile filone d'indagine potrebbe così aprirsidopo l'inchiesta terremoto che a gennaio del 2008 provocò la spallata decisivaal governo Prodi, con le dimissioni dell'allora guardasigilli. Una vicenda daapprofondire, a partire da alcune considerazioni: la denuncia non comporta insé un giudizio di colpevolezza, anche perché la versione di Marotta vale quantoquella del magistrato sotto accusa. Ma non è tutto. C'è anche un altroretroscena, che vede protagonista ancora il gip Marotta: il giudice è infattisotto tutela. Ha di recente denunciato il danneggiamento dell'asse delle ruotedella sua vettura, che ha provocato un incidente nel quale è rimastofortunatamente illeso; poi, pochi giorni dopo, il magistrato ha trovatosquartate le ruote della propria auto, parcheggiata in Tribunale. Episodiprobabilmente non collegati. Nessun nesso viene infatti stabilito tra ilprocesso Mastella e i due danneggiamenti dolosi, che andrebbero ricondotti aiprocessi per camorra condotti in questi anni dal gip. Alla richiesta dicommenti sulla denuncia fatta dal magistrato dell'ufficio gip, Sergio Marotta,Clemente Mastella risponde: «Di questa storia non so proprio nulla. Non so comenasce, né come si svolge. La apprendo adesso. Dunque, no comment».

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