Oltre 5 milioni di euro spesi da giugno 2011 a oggi e circa 300 nomadi in più nei cinque campi regolari ancora presenti in città. Sono i numeri che Palazzo Marino ha reso noti nel corso della commissione congiunta Sicurezza e Politiche sociali, e che mettono in risalto le conseguenze disastrose dell’amministrazione arancione. L’assessore alla Sicurezza Marco Granelli ha puntato l’attenzione sugli sgomberi - «da quando il piano rom è entrato in vigore», ha detto, «abbiamo chiuso due campi (via Novara e via Martirano) e ci sono stati 284 allontanamenti». Ma di fatto le persone accolte sono state 1.182 e gli sgomberi hanno comportato una spesa minima rispetto ai 5 milioni e 627.881 euro stanziati complessivamente. Cifra, peraltro, di cui il 70% proviene dal ministero dell’Interno, il restante 30% invece dal bilancio del Comune. Si tratta praticamente del doppio rispetto ai 2,7 milioni di euro spesi fra il 2005 e il 2011. I conti li fa il consigliere leghista Igor Iezzi: «Durante la giunta Moratti avevamo sette campi regolari con circa 700 persone. Adesso i campi sono cinque, con circa 550 persone. A queste vanno sommate le 200 accolte nei centri di emergenza e le circa 200 residenti nei centri abitativi. Arriviamo a quasi mille». Il nodo che fa arrabbiare l’opposizione sono proprio i soldi stanziati per i rom. Troppi, dicono, sono stati usati per progetti di accoglienza. E troppo pochi per gli sgomberi. «Nei dati di Palazzo Marino si legge che il 55% dei fondi è stato usato per il contrasto agli insediamenti abusivi e per la gestione dei campi», prosegue Iezzi. «Ma nessuno ci dice quale parte di questi soldi sia servita davvero per gli sgomberi». Gli fa eco Riccardo de Corato (Fdi): «La gestione sociale dei campi regolari assorbe circa la metà dei 400mila euro stanziati ogni anno dal Comune. Il 30% è usato per la pulizia, solo 21% per il contrasto agli insediamenti abusivi . Nulla che riguardi gli abusivi. Il problema non sono i campi legali, ma quelli non regolari». Che, conferma Marcovalerio Bove (Fi), «sono in costante aumento». Il Comune ha anche reso noti i numeri che riguardano la sicurezza: dal 2013 sono state 463 le sanzioni per accattonaggio, 18 gli arresti per l’utilizzo dei minori nell’elemosina e 21 le condanne - fra 7 e 10 anni di carcere - per la tratta di persone. Inoltre ci sono stati 400 arresti per furti e scippi. E in fatto di sicurezza desta preoccupazione il destino del campo di via Idro. La delibera per lo sgombero è stata approvata mesi fa, la prima data utile per ché le famiglie lasciassero spontaneamente il campo era il 3 novembre, ma poi tutto si è bloccato: cinque famiglie sinti hanno fatto ricorso al Tar mentre - spiegano esponenti di Forza Italia nel consiglio di Zona - «una parte della maggioranza non sarebbe d’accordo con il piano». Così mentre Palazzo Marino si fregia di essere vicina a una vittoria, in pochi pensano che il campo di via Idro sarà liberato a breve. «Ci abitano famiglie molto toste», spiega Iezzi. «Ogni volta che la polizia è entrata non è finita bene». di DANIELA BRANDONISIO