La Guardia di Finanza sequestra la Salaria sport village di Diego Anemone

di Giovanni Ruggierosabato 31 maggio 2014
La Guardia di Finanza sequestra la Salaria sport village di Diego Anemone
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La Guardia di finanza ha sequestrato all'imprenditore Diego Anemone il Salaria sport village di Roma, un complesso del valore di 200 milioni di euro che si estende per 170 mila metri quadrati, e nove società sportive che gestivano la struttura. L'indagine ha portato le Fiamme gialle a ritenere che i fratelli Diego e Daniele Anemone avrebbero incassato almeno 450 milioni di euro, in parte reinvestiti nell'acquisto e ampliamento del centro sportivo, tra il 1999 e il 2009 grazie agli appalti pubblici truccati con l'aiuto di Angelo Balducci, ex provveditore alle Opere pubbliche del Lazio. La "cricca", come la chiamano gli inquirenti, riuscivano a influenzare le gare per lavori dei "Grandi eventi", quindi i Mondiali di nuoto a Roma del 2009, il G8 alla Maddalena e i festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia. La cricca - Nel 2005, forti del flusso di denaro garantito dagli appalti pilotati, Balducci e Anemone avevano dato vita a due società: la Sportiva Romana srl e la Salaria sport village srl. Tra i soci - schermati da società fiduciarie - risultavano i fratelli Anemone e i figli di Balducci, Lorenzo e Filippo, questi ultimi poi usciti dalle società. In seguito sono state create altre otto società sportive, dal canotaggio al nuoto fino al tennis, che secondo la Finanza hanno beneficiato di 30 milioni di euro ottenuti illecitamente da Diego Anemone con il sistema di appalti pubblici pilotati.