(Adnkronos) - Successivamente i tre sequestratori, dopo averlo ammanettato, gli misero del nastro adesivo alla bocca e gli legarono una catena intorno al collo con la minaccia di impiccarlo ad un albero di ulivo. Il giovane venne picchiato con una mazza da baseball e un remo che, per la violenza dei colpi inferti, si spezzo' in due. Nella circostanza i tre, sempre per estorcere la confessione dalla giovane vittima sul furto, peraltro ripreso dalle telecamere di videosorveglianza, gli puntarono una pistola alla testa. Solo una parziale ammissione del ragazzo, con la promessa di portare loro il proprio complice, li fece desistere dal proseguimento delle sevizie. A quel punto lo lasciarono libero. Le indagini hanno consentito di acquisire numerosi elementi a riscontro del racconto fatto dalla vittima. Sul luogo, nel corso di un sopralluogo, sono stati ritrovati gli strumenti utilizzati per le violenze, il remo e la mazza da baseball, e la catena usata per avvolgergli il collo ancora appesa all'albero di ulivo. Nel corso di una perquisizione nell'abitazione del titolare dell'autofficina, e' stata trovata una pistola Beretta con relative cartucce, detenuta illegalmente in quanto di proprieta' del suocero defunto. Gli arrestati, come disposto nell'ordinanza, sono stati condotti nel carcere di Lucera.




