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Papa Francesco, Luigi Bisignani: "Alta tensione con Giuseppe Conte, come nel 1928 con Benito Mussolini"

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 Oggi Papa Francesco ha nei fatti difeso Giuseppe Conte, placando le proteste dei vescovi per lo stop prolungato alle messe. Eppure - sostiene Luigi Bisignani sul Tempo - le cose non starebbero così. Infatti con il rinnovato divieto delle funzioni religiose e la regolamentazione dei fune rali, la tensione tra Stato e Chiesa non è mai arrivata ad un punto così drammatico, tanto che, il Segretario di Stato Pietro Parolin sta pensando di inoltrare una nota ufficiale di protesta. Non era mai accaduto prima, neppure ai tempi del divorzio e dell'aborto, che comunque arrivarono dopo dibattiti parlamentari e referendum. Bisogna tornare indietro al 1928, quando il Duce, Benito Mussolini, pretese lo scioglimento dell'Azione Cattolica.  Secondo Bisignani  Conte ha ignorato il principio della gerarchia delle norme secondo cui Costituzione, Concordato e Codice Penale non possono essere scavalcati da atti amministrativi come un Dpcm

 

 

Si è spinto Conte, si legge sul Tempo, a dettare le disposizioni di come si devono celebrare i funerali. Per non ricordare l'articolo 405 del Codice Penale italiano: "Chiunque impedisce o turba l'esercizio di funzioni, cerimonie o pratiche religiose è punito fino a due anni". Chissà conclude Bisignani come si comporterà il cattolicissimo Sergio Mattarella, ora che il suo protetto Giuseppi ha così irritato Papa Bergoglio. Sembrerebbe, a questo punto, che forse un partito cattolico di professione a guida Conte è scongiurato. 

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