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Lo sfogo del titolare "Ostriche & Vino"

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Francesco Luca Zanoletti
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Da Sabato 21 febbraio siamo in emergenza a Milano. Da quella data fino a sabato 7 marzo è stata un' agonia. Quattro,10, 7, 13 coperti a sera. Va beh, pensavamo, resistiamo ancora un po' e ce la faremo. Poi, l' 8 marzo, chiusi dalla notte alla mattina. Prime sensazioni: smarrimento e sbalordimento. Il 10 marzo pagamento di tutti gli stipendi di febbraio, com' era giusto anche se già con 15 giorni in meno d' incassi. Abbiamo svuotato le celle frigo e diviso tra tutti la merce che tanto sarebbe andata a male. Da quel giorno, silenzio: dipendenti messi in cassa in deroga come annunciato dal governo, misura non pervenuta. I 600 euro di bonus alle Partite Iva, non pervenuti. Il 10 aprile abbiamo pagato ai dipendenti la prima settimana di marzo anche se non abbiamo incassato quasi niente. E ai nostri poveri fornitori abbiamo provato a dare ciò che ancora il nostro bilancio senza entrate permetteva. Un bilancio sano da sempre.


Altro benefit dello Stato: un credito del 60% dell' affitto di marzo. Tradotto: tu paghi anche se sei chiuso e noi ti ridiamo indietro il 60% quando ci pagherai le tasse. Tasse e contributi sono rimandati al 31 maggio, non annullati. Bollette di luce e gas regolarmente pervenute. Affitto di aprile, maggio e giugno pervenuto senza nessuna variazione. Telefonate dei dipendenti che ti implorano di aiutarli perché c' è ancora in Italia chi vive sullo stipendio puntuale. Io chiedo che almeno non si dica che lo Stato ci ha aiutato. Non è vero! Tra un po' vorreste farci riaprire con un terzo dei coperti? No, così noi non riapriamo. Non è possibile mantenere le stesse spese di prima più i debiti arretrati con un terzo del fatturato e le spese anti-Covid (sanificazione, mascherine, soprascarpe,posate monouso ecc...). Nel frattempo, ho dovuto sorbirmi ore e ore di video di gente che mi diceva di stare in casa tranquillo. Se sei uno statale, un pensionato, un politico o hai un' attività che sta lavorando non mi scrivere niente. Ti voglio bene lo stesso e sono felice per te, ma non mi dire di stare sereno.


Non mi dire "Andrà tutto bene" perché non è vero. Cosa faccio in casa mentre la nostra attività va a rotoli? Faccio quello che posso, ci si inventa il delivery e si pensa a rimodulare il locale. Cosa faccio di male se da solo con la mascherina vado al mio locale per vedere se riesco a fare qualcosa? In conclusione, se il governo non è in grado di sobbarcarsi parte di affitto, utenze e personale allora ci lasci pure chiudere e fallire. Ma non dite che avete messo miliardi su miliardi perché non è vero. Se sento ancora Conte parlare di soldi investiti, spacco il televisore. Posso capire che lo Stato non possa aiutare tutti in situazioni di emergenza come questa, ma allora ditelo. Sarebbe più onesto. Ad oggi non ci avete dato niente. Dopo 18 anni di onorata attività saremo costretti a chiudere, a licenziare tutti e a non pagare più niente. Però ai miei figli voglio dire che le cose papà le aveva fatte bene, ma lo Stato non ha potuto aiutarlo a ripartire. Un pensiero finale a tutti i parenti delle vittime del Covid ma anche a tutti i parenti di noi commercianti, ristoratori, partite Iva. Vedremo, ma so già che non andrà tutto bene.

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