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Sondaggio Pagnoncelli, aria di rivolta post-lockdown: italiani temono rabbia sociale senza piano di rilancio

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Superata la fase di lockdown, adesso iniziano i problemi veri per il governo presieduto da Giuseppe Conte. Problemi che potrebbero presto essere ancora più accentuati dalla crisi economica: l’esecutivo non ha uno straccio di piano per rilanciare il Paese, quando i sussidi a pioggia finiranno il malcontento dilagherà. In questo senso l’ultimo sondaggio condotto da Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera parla chiaro: per i prossimi mesi tra gli italiani prevalgono nettamente lo scetticismo e lo sguardo preoccupato sul futuro. Solo il 22% si aspetta che lo spirito di unità che ha caratterizzato il lockdown sia destinato a mantenersi forte, mentre quasi due italiani su tre (il 63%) sono convinti che i sentimenti di rabbia e di divisione ostacoleranno l’uscita dell’Italia dalla crisi innescata dalla pandemia.

Addirittura il 58% ritiene che, dinanzi ad una crisi economica prolungata, si affermeranno sentimenti che porteranno ad una maggior chiusura verso gli altri. “Il pessimismo prevale tra tutti i segmenti sociali - sottolinea Pagnoncelli - indipendentemente dalle caratteristiche anagrafiche e dall’orientamento politico, ma gli atteggiamenti più negativi si registrano tra le persone più esposte alle conseguenze della crisi, riproponendo la consueta frattura tra i ceti garantiti e quelli non garantiti”. La rabbia sta montando sempre di più nel Paese, al punto che si teme nel futuro prossimo una vera e propria rivolta sociale: il 35% si dichiara più arrabbiato rispetto a prima della pandemia.

 

 

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