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Coronavirus, i dati che pochi conoscono: "Indice di rischio a 2,4” e i dubbi sulla riapertura della Lombardia

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La riapertura della Lombardia sembra ancora molto lontana. Se di dati sui contagi e sui guariti ce ne sono a bizzeffe, lo stesso non si può dire dell'indice di rischio netto e indice di rischio potenziale. Si tratta infatti di cifre meno note, che in pochi conoscono, e che sono cruciali per capire cosa si farà dal 3 giugno in poi nella Regione a guida Fontana. In sostanza, come spiega Il Corriere, queste due nozioni fanno riferimento ai "nuovi contagi settimanali" e al "numero di malati complessivi" rispetto alla popolazione (su 10mila abitanti).

 

 

È proprio su questi parametri che si gioca tutto. L'epidemiologo Vittorio Demicheli, membro della cabina di regia del ministero della Salute in rappresentanza delle Regioni, spiega: "In base all'ultimo monitoraggio della scorsa settimana, la Lombardia ha 2,4 nuovi contagi a settimana ogni 10 mila abitanti. Il Veneto e la Toscana sono a 0,4, Sardegna e Sicilia a 0,1. In sintesi vuole dire che, vivendo in Lombardia, il rischio di sviluppare la malattia nel corso di una settimana è pari a 2,4 casi ogni 10 mila abitanti". Non solo, visti i 24.477 malati attuali sono presenti e ancora potenzialmente infettivi 24 soggetti ogni 10 mila abitanti, contro la media italiana del 9,2. "Sono dati che non possono essere ignorati e consigliano prudenza - precisa l'esperto -. In percentuale sulla popolazione le persone potenzialmente contagiose hanno ancora numeri significativi".

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