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Coronavirus, i dati sul "graduale incremento": in due settimane contagi aumentati del 28 per cento

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I numeri del contagio del Coronavirus stanno cominciando a risalire, certo non sono i numeri di marzo marzo ma sono un segnale. I numeri: Lazio, 34 nuovi casi positivi; Puglia, dopo un periodo con numeri molti bassi, ieri era a 10; le Marche a 17, la Campania a 19, la Sicilia a 18. In sintesi: in totale le regioni con più di dieci casi giornalieri erano 11 e solo la Basilicata era a 0. 

Numeri, dunque, che non riguardano la sola Lombardia, anche se rimane la quota più significativa di contagi: 46, seguita dall'ex equo di Emilia-Romagna, Veneto (42). 

Cosa accade? Lo ricostruisce Il Messaggero. Se prendiamo le ultime tre settimane di luglio c'è stato un graduale, non drammatico, ma costante incremento dei casi. Nei sette giorni compresi tra il 9 e il 15 luglio i nuovi infetti erano stati 1.357, tra il 16 e il 22 luglio eravamo saliti a 1.525, tra il 23 e il 29 (ieri) siamo arrivati a 1.744. In due settimane, i nuovi casi sono aumentati del 28 per cento.

Con i dati di ieri siamo a 246.776 casi totali da inizio epidemia, più 289 rispetto al giorno prima (...) Una parte dei nuovi positivi non ha sintomi: li scoviamo un po' perché sono aumentati i test sierologici (a cui segue, in caso di positività, la verifica del tampone), un po' perché chi va in ospedale per motivi non legati al coronavirus viene comunque sottoposto all'esame su Sars-CoV-2 e questo fa aumentare le possibilità di trovare nuovi casi. 
(...) Negli ospedali la situazione dei posti letto occupati da pazienti Covid è dinamica. Ogni giorno ci sono dimissioni, ma ci sono anche i ricoveri dei nuovi positivi: per questo, nelle ultime settimane, oscilliamo sempre nei reparti non di terapia intensiva, nella forbice tra 800 e 700, senza però mai scendere sotto quella soglia. In sintesi: non stanno tutti bene, tra i nuovi positivi non mancano i ricoveri. C'è chi risponde: sì, ma sono soprattutto casi di importazione. (...) Ma su scala nazionale comunque la maggioranza è sempre rappresentata da casi locali. 

(...)Gli effetti della malattia (non tutti i nuovi positivi sono malati, ma una parte lo è) li vedremo solo tra qualche settimana. Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità, ricorda: "Sulla mortalità, a marzo c'è stato un eccesso molto significativo, dai 65 anni in su, nelle regioni a alta circolazione, ma risulta riassorbito completamente a maggio»" (...) Il numero uno dell'Iss conferma che il calo della curva dei contagi si è fermato: "Negli ultimi 30 giorni, la situazione del coronavirus Sars-CoV-2 in Italia è stabile, ma si rileva a livello geografico un'incidenza a 3 velocità, con focolai un po' ovunque".

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