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Pozzallo, immigrazione e coronavirus: numeri choc nel centro di accoglienza

Salvatore Dama
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È caos a Pozzallo, tra fughe dall'hotspot e nuovi Covid-positivi. Nelle ultime ore sono stati 15 ad allontanarsi dal centro (alcuni dei quali col Coronavirus), contravvenendo all'obbligo della quarantena. Due sono stati rintracciati dalla polizia locale. Gli altri sono spariti. Ma il fatto che crea più allarme sono i nuovi contagi. Saliti a 73, su un totale di 165 ospiti. L'impossibilità di gestire le fughe ha spinto il governo a inviare l'esercito. Lunedì arriveranno 90 militari per sorvegliare l'hotspot. E, in tutto questo, riprendono pure gli sbarchi a Lampedusa, dopo uno stop di una settimana dovuto al maestrale. Il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna lancia l'allarme: «Non si può non manifestare grande preoccupazione per queste continue fughe. Non è compito del sindaco entrare nel merito dell'organizzazione e della sicurezza della struttura. È però compito mio chiedere maggiore tranquillità per i cittadini. Ecco perché la città chiede maggiore sicurezza per impedire la fuga di una tipologia di immigrati, gran parte tunisina, che ha il solo unico fine di fuggire e non rispettare le leggi del Paese che li ha accolti». Bisogna rispettare «i diritti e la dignità di chi si accoglie», sottolinea Ammatuna, «ma bisogna anche avere la certezza che chi delinque sia punito in modo esemplare».

165 ospiti - Sul caso dei contagi interviene l'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza: «Ho appreso dai sanitari dell'Asp di Ragusa che a Pozzallo altri 64 migranti ospiti dell'hotspot (in totale 73, ndr) sono risultati positivi al Coronavirus. Tutto questo in un solo giorno! Spero che adesso si capisca perché da mesi parliamo della necessità di un protocollo sanitario e di pesanti sottovalutazioni da parte di Roma. Le (non) decisioni adottate», aggiunge Razza, «stanno contribuendo drasticamente al contagio continuo dei migranti tra loro, con pesanti ripercussioni in termini di sicurezza. Spero che ora tutti comprendano che nessuno ha mai voluto strumentalizzare alcunché: semmai si sta verificando semplicemente quello che avevamo rappresentato da subito alle autorità competenti. Basta. La Sicilia non lo merita!». Il prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza preannuncia che lunedì arriverà l'esercito per presidiare l'hotspot. Saranno 90 i militari. Nel frattempo, però, Ammatuna non vuole più tollerare gli allontanamenti dall'hotspot: «Se fino a lunedì questo dovesse ancora accadere saremo io e i consiglieri comunali a presidiare personalmente l'hotspot a supporto delle forze dell'ordine. Ci piazzeremo lì con una tenda: una forma di protesta sì, ma concreta. Sicurezza e ordine pubblico prima di tutto». In totale nell'hotspot di Pozzallo ci sono 165 migranti con i 64 casi di positività riscontrati oggi, i positivi al Covid-19 in tutto sono 73. Al centro di contrada Cifali tra i territori di Comiso e Ragusa i migranti ospitati sono 81, tra questi ce ne sono 9 positivi. Ma è la situazione di Pozzallo la più preoccupante: i contagi si autoalimentano all'interno, facendo scattare ogni volta una nuova quarantena per tutti anche se, una volta riscontrati i casi positivi, i migranti vengono trasferiti in un altro settore della struttura. Sono invece una sessantina coloro che sono riusciti a fuggire dal centro. Il caso scatena la polemica politica: «Mentre gli sbarchi continuano senza sosta ed emergono altri 64 immigrati positivi nell'hotspot di Pozzallo, il ministro Lamorgese annuncia le modifiche ai decreti sicurezza», attacca Matteo Salvini. «Tra le tante sciagure, torna l'equiparazione tra i clandestini e i veri rifugiati: riceveranno lo stesso tipo di assistenza. Risultato: più sprechi, servizi meno efficaci per chi ha la protezione internazionale, grasso che cola per le coop e i professionisti dell'accoglienza. Un pessimo segnale che incentiverà le partenze, una vergogna a cui ci opporremo con tutte le forze», conclude il leader della Lega.

«Lasciati soli» - «Dopo il boom di contagi alla caserma di Treviso trasformata in centro di accoglienza», dice Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, «altri 64 migranti ospiti dell'hotspot di Pozzallo sono risultati positivi al Coronavirus. La Sicilia è stata lasciata sola ad affrontare l'emergenza e l'unico argine sono le misure varate dal governatore Musumeci, visto che il Viminale non ha ancora predisposto un efficace protocollo sanitario e intende allestire una nuova tendopoli che aggraverà la situazione». «Ancora sbarchi, ancora fughe di immigrati, ancora tanti casi di positività al Covid che rischiano di diventare nuovi focolai nella nostra Nazione», dichiara Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, «se l'inadeguato governo Conte continuerà a girarsi dall'altra parte, non solo l'Italia diventerà il campo profughi d'Europa, ma la salute di tutti i cittadini verrà di nuovo messa in pericolo dai casi di importazione».


 

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