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Migranti, botte e insulti ai poliziotti a Treviso. L'ex caserma focolaio di coronavirus: "Livello di guardia superato"

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Il sindaco di Treviso Mario Conte chiede i danni al premier e intanto la polizia si ribella: situazione ormai fuori controllo alla ex Caserma Serena, nella città veneta, dove i migranti ospitati da settimane tempestano gli agenti a suon di insulti, minacce, botte e sassaiole. Il Sap, sindacato autonomo di polizia, annuncia addirittura una possibile clamorosa protesta "incisiva", perché "Il livello di guardia è superato".

 

 

"Siamo sfiniti dall'essere usati come guardiani di una struttura di richiedenti asilo che dall’interno tira sassi mentre sei di vigilanza, e tutto passa in sordina per non agitare gli animi", denuncia il Sap. L'ex caserma è un buco nero a Treviso, il più grande focolaio di coronavirus in Italia, con 260 contagi su 300 migranti ospiti. "Siamo sfiniti di stare in quarantene Covid preventive dopo aver avuto contatti con richiedenti asilo positivi, e questi invece decidono a modo loro se fare o no la quarantena. Sfiniti nel vedere la politica usare un momento di criticità come questo per indirizzare il prossimo voto elettorale. Sfiniti di vedersi ritirare dai presidi sul territorio lasciando città sguarnite, per essere impiegati a piantonare frontiere e centri di accoglienza vari". I poliziotti puntano il dito sulle "quotidiane schizofrenie di un apparato politico incapace di gestire le situazioni difficili" e si dicono "sfiniti dalle richieste di gestire con sistemi di ordine pubblico fenomeni di massa come le immigrazioni di cui la politica si è occupata solo un senso di buonismo elettorale".

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