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Viviana Parisi e Gioele Mondello, il foglio ritrovato in auto che può spiegare la tragedia

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"Crollo mentale dovuto a una crisi mistica". Ad attestare le condizioni psichiche precarie di Viviana Parisi è un certificato medico rilasciato lo scorso 17 marzo dall'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto. Il documento era nel cruscotto della Opel Corsa della donna, ritrovato dagli inquirenti il 3 agosto, subito dopo l'incidente nel tunnel della A20 Messina-Palermo all'altezza di Caronia che ha generato il dramma. Lei, Viviana, trovata morta l'8 agosto vicino a un traliccio a poche centinaia di metri dal luogo dell'incidente. Il figlioletto che era con lei, il povero Gioele Mondello di 4 anni, sparito da allora. Con ogni probabilità, però, sono suoi i resti ritrovati questa mattina a qualche centinaia di metri dal traliccio. E quel certificato potrebbe dare un senso a tutto questo strazio. 

 

 

 

"Viviana soffriva di paranoia e ha avuto un crollo mentale dovuto a una crisi mistica", ha precisato Claudio Mondello, legale della famiglia e cugino del marito della donna e padre di Gioele, Daniele Mondello. Quel crollo mentale che probabilmente quel 3 agosto l'ha condotta a prendere l'auto, caricare Gioele e dirigersi all'insaputa di tutti in direzione Palermo, magari alla Piramide della Luca di Motta d'Affermo, simbolo esoterico-spirituale di rinascita che molto la interessava e di cui si era informata anche pochi giorni prima quel fatale 3 agosto. Forse voleva portarci Gioele, convinta di poter rafforzare insieme le loro difese contro il coronavirus che tanto l'aveva prostrata in questi mesi. O fare un drammatico patto di protezione, di unione eterna con quel bimbo a cui era, parola dei familiari, "morbosamente legata". 

 

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