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Viviana Parisi e Gioele Mondello, lo psichiatra della Franzoni a Cogne: "Coronavirus e crisi economica hanno scatenato la follia"

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Il dramma del coronavirus e della crisi economica dietro la tragedia di Viviana Parisi e Gioele Mondello. A sostenerlo, intervistato dal Quotidiano nazionale, è il professor Renato Ariatti, psichiatra che ha già studiato da vicino il giallo di Cogne e il caso di Anna Maria Franzoni. Il sospetto, anche per quanto accaduto in Sicilia, è che si tratti di omicidio-suicidio, con la mamma che avrebbe deciso di farla finita e portare con sé anche il piccolo figlio di 4 anni. Ma le analogie con Cogne, spiega Ariatti, finiscono qui.
 

 

 

Viviana era sicuramente affetta da una fragilità psicologica conclamata, anche a livello clinico. La diagnosi effettuatale a marzo parlava di "crollo mentale" e "crisi mistica", confermata anche dal marito Daniele Mondello sia pur senza enfasi. "Nella mente malata di chi vive una depressione patologica delirante - spiega Ariatti -, l'uccidere è vissuto come gesto estremo d'amore verso la vittima. Dargli la morte significa sottrarla a una realtà tragica". Quel 3 agosto, dopo l'incidente in auto, Viviana ha preso Gioele e ha scavalcato il guardrail dell'autostrada: "Fugge da qualcosa, si sente braccata, inseguita dai fantasmi. C'è confusione, angoscia, panico estremo".

 

 

 

A scatenare la sua fragilità mentale e la sua paranoia sarebbe stato, in ultima istanza, l'emergenza Covid: "Può aver scatenato la paura della morte, del contagio incombente, o della deriva economica". Nelle ultime ore è emerso che il marito aveva infatti perso proprio a causa della crisi economica il suo posto di autista di navetta adibita al trasporto di clienti al cimitero di Messina: attualmente, è in cassa integrazione. Un fantasma in più in una mente già affollata.

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